Conosciamo meglio la storia di Amad Traore, giovane attaccante dell’Atalanta classe 2002: ecco le sue caratteristiche tecniche
Sono bastati soltanto 13 minuti per Amad Traore, giovane attaccante classe 2002 dell’Atalanta, a mettere a segno la sua prima rete in Serie A. Fratello del più noto Hamed, centrocampista classe 2000 del Sassuolo che si è messo in luce nella scorsa stagione con la maglia dell’Empoli.
Nasce in Costa d’Avorio l’11 luglio del 2002, Amad Traore vola subito in Italia con la famiglia. Inizia a giocare con il G.S. Boca Barco Alpiplast mettendosi in mostra in un Torneo natalizio del 2014 vincendo anche il titolo di capocannoniere. In quell’occasione sono presenti osservatori di Empoli, Udinese e Atalanta. Ed è proprio il club bergamasco a convincere il ragazzo. Successivamente si trasferisce a Bergamo, dove inizia a giocare come mezzala con i pari età nei Giovanissimi Regionali passando velocemente nei Nazionali. Diventa il miglior miglior giocatore del Memorial Halima Haider, mettendo in mostra tutte le qualità e scalando a poco a poco tutte le gerarchie. Insieme alla sua squadra trionfa nel campionato di categoria giocando da ala sinistra nel 4-2-3-1 con la vittoria in finale contro la Roma. Nella stagione successiva si mette in mostra con l’Under 15 passando velocemente con l’Under 17 perdendo la finale scudetto contro la Roma. Il suo rendimento è micidiale con 12 gol in 27 presenze collezionate in maglia nerazzurra. Nella scorsa stagione arriva l’esordio nel campionato Primavera con sei gol e quattro assist vincenti ai suoi compagni. Traoré diventa micidiale e viene aggregato da Gasperini nel ritiro pre-stagionale. In questa prima parte di campionato ha collezionato quattro gol e cinque assist vincenti in otto presenze con la Primavera nerazzurra. Ora l’esordio ufficiale contro l’Udinese mettendo a segno la sua prima rete in Serie A diventando il marcatore più giovane.
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Micidiale nell’uno contro uno, l’ivoriano predilige la posizione di esterno destro offensivo per poi entrare sul suo mancino. Ha una buona visione di gioco e possiede una tecnica sopraffina: è molto bravo a calciare anche con il destro. Intenso e velocissimo nella conduzione palla in fase di situazione: riesce, inoltre, a leggere il gioco in pochissimi secondi mandando in porta i propri compagni e regalando così tanti assist vincenti.
S.I.
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