Reddito di cittadinanza, per la Lega un nulla di fatto

Ancora in discussione alla Camera il decreto sul reddito di cittadinanza: ecco gli emendamenti bloccati alla Lega, ci sono nuove modifiche al testo

Di Maio Salvini politici reddito cittadinanza
Di Maio e Salvini (Getty Images)

Il maxi-decretone sul reddito di cittadinanza sta attraversando in questi giorni la sua fase di analisi conclusiva alla Camera, e il testo fa discutere ancora in maniera molto accesa. Dopo l’annuncio sulla riscossione della pensione di cittadinanza, che sarà possibile avere in contanti anche presso gli sportelli di Poste Italiane o della propria banca di fiducia, svariati emendamenti hanno visto arrivare delle porte in faccia, mentre ben pochi sono stati approvati. A rimetterci più di ogni altro sembra essere la Lega, che si è vista rifiutata in prima battuta la proposta di accesso dell’Ape sociale anche ai cosiddetti “esodati” e la possibilità, per i lavoratori in settori gravosi, di cancellare la finestra di posticipo trimestrale per quanto riguarda il pensionamento.

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Reddito di cittadinanza, uno stop agli emendamenti della Lega e le novità

Il testo del decreto sul reddito di cittadinanza taglia quindi i ponti agli emendamenti della Lega, lasciando il partito con un nulla di fatto. Infatti oltre alla questione “esodati” e ai cavilli sul pensionamento, anche la proposta di estendere gli sgravi fiscali nelle trasformazioni dei contratti a termine non è passata. Lo stesso accade per l’estensione delle agevolazioni già presenti per le bollette di luce e gas anche all’imposta dell’acqua. Ci sono però delle novità: l’Inps e l’Inail introducono nella loro organizzazione interna anche la figura del vicepresidente, mentre l’Anpal conferma l’attuale sistema di governance. Ed è proprio l’Agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro che elegge, sotto indicazione della Lega, il nuovo direttore generale Gianni Bocchieri. Sono stati poi approvati i due emendamenti del PD che prevedono l’accompagnamento assistito ai diversamente abili che dovranno recarsi nei centri per l’impiego e un miglioramento in ambito di sicurezza e protezione per gli assistenti sociali. Si attende ora l’approvazione definitiva del testo entro il 29 marzo.