Sturaro tra calvari, rinascite e retroscena: ecco quando poteva andare al Milan

Stefano Sturaro Genoa
Sturaro (Getty Images)

Con il gol da ex alla Juventus, Stefano Sturaro ha dato il via alla sua ennesima rinascita dopo una carriera tormentata tra infortuni e il Milan sfiorato

Io sono ancora qua. Stefano Sturaro batte un colpo e torna a segnare in Serie A dopo quasi tre anni e mezzo. L’ultima volta era stata il 29 novembre del 2015 contro il Palermo, quando vestiva la maglia della Juventus. Oggi, invece, i bianconeri li ha puniti con il Genoa. Che non giocava una partita ufficiale dal 19 maggio del 2018, sempre con la Juventus. Sturaro è rinato oggi, per l’ennesima volta dopo le continue cadute e gli infortuni che lo hanno costretto a lungo fuori dal campo. La sua annata fuori dall’Italia si è conclusa dopo soli 6 mesi di nulla con lo Sporting Lisbona, a causa di un problema alla caviglia. Il centrocampista classe ’93 non è mai sceso in campo con i portoghesi ed è rientrato alla Juve a gennaio, poi il ritorno al Genoa con le polemiche per la portata economica dell’operazione (18 milioni) che ha permesso ai bianconeri di realizzare una maxi-plusvalenza con un giocatore da tempo ai box e cresciuto con i rossoblù. Stefano si è tappato le orecchie e ha continuato a lavorare, fino al gol dell’ex di oggi a ‘Marassi’ che ha dato il via al primo ko in Serie A della squadra di Allegri.

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L’ennesima nuova vita di Sturaro: da ragazzo poteva andare al Milan

Sturaro, però, non è la prima volta che si rialza dopo una brutta caduta. La sua carriera è stata costellata di noie fisiche e infortuni, dal momento che all’inizio della sua avventura con il Modena in Serie B ha dovuto convivere con un problema al crociato del ginocchio che non gli ha permesso di godersi la sua prima esperienza fuori dal settore giovanile del Genoa. Un anno tormentato, il 2012, chiuso con sole 10 presenze tra campionato e Coppa Italia. Un infortunio che non lo ha mai realmente lasciato, dal momento che qualche anno dopo De Ceglie rivelò un retroscena sulle sue condizioni: “Ha il crociato posteriore rotto. Come me è costretto a giocare con il ginocchio ko per perché nessuno lo opera”.

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Questo accadeva nel 2017, l’anno in cui la Juventus arrivò in finale di Champions League. Sturaro ha sempre lavorato a testa bassa, senza mai una dichiarazione fuori posto. Ha accettato anche il ruolo da gregario, ma quando chiamato in causa ha risposto sempre alla grande. Chissà come sarebbe andata se avesse firmato con il Milan, quando giocava ancora con la Sanremese, squadra della sua città. I rossoneri lo apprezzavano, ma il cambiamento non si concretizzò perché il ragazzo non aveva ancora l’età per trasferirsi in un’altra regione senza la presenza della famiglia. Così il papà lo portò al Genoa, dove è poi cresciuto fino ad arrivare alla Juventus e all’ennesima rinascita. A ‘Marassi’, contro la Juve.

F.I.