Reddito di cittadinanza: anche chi lavora può averne diritto

Luigi Di Maio (Getty Images)

Il chiacchieratissimo reddito di cittadinanza non servirà solo a chi risulta disoccupato, ma sarà erogato anche a chi lavora e guadagna poco. 

Si continua a parlare di reddito di cittadinanza, argomento che tiene banco in tutte le discussioni, ufficiali e amatoriali. Arrivano nuove informazioni sul sussidio in questione che non sarà basato sull’assenza di un’occupazione, ma su altri parametri, come il reddito, ma anche la composizione del nucleo familiare ed il patrimonio della famiglia. Il vicepremier Di Maio ha annunciato che sarà particolarmente rilevante il possesso della casa di abitazione: per i proprietari il reddito di cittadinanza sarà decurtato del canone di affitto risparmiato. Le persone che non lavorano percepiranno l’intera somma, pari a 780 euro al mese, ma il sostegno sarà ridotto sulla base del reddito percepito grazie all’attività lavorativa.

Reddito di cittadinanza, come funziona per chi lavora

Reddito di cittadinanza (Getty Images)

Per chi lavora, il reddito di cittadinanza sarà ridotto sulla base dello stipendio o dei compensi ricevuti mensilmente. La somma percepita sarà sottratta ai 780 euro spettanti e ciò che resterà sarà consegnato al cittadino. A queste riduzioni saranno poi aggiunti le ulteriori decurtazioni dovute al patrimonio posseduto e, come già detto, all’eventuale canone di affitto risparmiato. Considerando questa prospettiva, il reddito di cittadinanza si riduce di molto, contrariamente a quanto annunciato in partenza dalle parti politiche. In ogni caso ad influire sarà anche la composizione del nucleo familiare: in caso di famiglia numerosa, il reddito decurtato tornerà ad aumentare. Chi ha un lavoro a tempo pieno, ma è sottopagato, avrà comunque diritto all’integrazione del reddito e non dovrà ricercare attivamente un lavoro, prassi obbligatoria per i disoccupati. Questi ultimi dovranno offrire 8 ore alla settimana di lavoro gratuito per il proprio comune di residenza e non potranno rifiutare più di tre offerte di impiego. Alla ricerca attiva del lavoro dovranno essere impiegate almeno due ore al giorno.

Alessandra Curcio