Serie B, ESCLUSIVO/Rolando Bianchi: “Campionato livellato verso il basso. E io ho ancora voglia di dare tanto”

    Rolando Bianchi
    Rolando Bianchi (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

    SERIE B BIANCHI – Per parlare di Serie B la redazione di Seriebnews.com ha avuto il piacere di intervistare in ESCLUSIVA Rolando Bianchi, nell’ultimo anno e mezzo protagonista in cadetteria con le maglie di Perugia e Pro Vercelli. Dopo aver lasciato in estate il club piemontese ora è svincolato ed è in attesa di una squadra. La sua voglia di tornare è davvero molto grande e lo si intuisce anche da queste parole:

    Come vedi il campionato cadetto?

    “Secondo me si è livellato verso il basso. E’ assurdo che le squadre che devono vincere il campionato facciano così fatica a vincere le partite e soprattutto ad avere continuità. E lo stesso lo dimostra il fatto che le squadre che salgono della Lega Pro sono sempre in alto. Il fatto di dover far giocare i giovani per forza è un po’ limitante perchè secondo me un giovane deve giocare per meriti, non perché è giovane e porta contributi economici alle società”.

    Qual è il futuro di Rolando Bianchi?

    “Io mi sono svincolato lo scorso 31 agosto per poi poter essere ingaggiato da una squadra in qualsiasi momento. Sono libero e posso firmare con chiunque. Ho lasciato la Pro Vercelli perché facevo fatica nel tipo di gioco dell’allenatore e ho preferito, conoscendo le mie caratteristiche e le mie qualità, rescindere perché non avrei reso come ho fatto l’anno scorso dove penso di esser stato determinante. Tanti Direttori Sportivi pensano che un giocatore a 34 anni sia vecchio, ma io sono qui in palestra ad allenarmi e sono in una condizione strepitosa. Sicuramente farei comodo a tante squadre però anche tante società hanno paura di prendere un giocatore esperto per tanti aspetti. Io ho ancora grande voglia di giocare. Mi hanno chiamato tantissime squadre di Lega Pro, ma ho voglia di giocare ancora in categorie che mi competono perché anche l’anno scorso ho fatto bene e so che posso dare ancora tanto”.

    Marco Orrù