Andrea Catellani, il ritratto di un ottimo attaccante

Andrea Catellani
Andrea Catellani (Photo by Getty Images/Getty Images)

ANDREA CATELLANI – Come vi abbiamo detto stamane, Andrea Catellani, attaccante classe ’88 dell’Entella, ha dovuto dire addio al calcio giocato a causa di problemi cardiaci. L’ormai ex punta entrerà a far parte dello scouting del club ligure. Si chiude dunque così la sua carriera, a soli 29 anni. Ripercorriamola insieme:

Catellani nasce a Reggio Emilia e proprio nella Reggiana inizia la sua carriera da calciatore, prima nelle giovanili, e poi in prima squadra, a partire dal 2005. Esordisce a soli 18 anni in Serie C2 collezionando subito 18 presenze e 1 gol. L’anno dopo è grande protagonista dell’ottima stagione del club reggiano, arrivato fino alla finale playoff (persa poi contro la Paganese), con 30 presenze e 8 gol. Ma per la promozione in Serie C1 passa solo un altro anno: Catellani segna 6 gol in 29 presenze e aiuta la sua squadra a vincere il campionato. Nel 2008 il Catania si accorge di lui e decide di acquistarlo in comproprietà, facendogli svolgere il ritiro precampionato agli ordini di mister Zenga e mandandolo in prestito in Serie B al Modena, un triplo salto di categoria per lui. Ma non si fa certo intimorire visto che segna 7 gol in 33 presenze (con anche 6 assist), di cui il primo alla quinta giornata contro l’Empoli. Il Catania non lo riporta a casa e l’anno successivo è ancora in prestito al Modena, dove migliora ancora il suo bottino di gol (9) in 35 partite. Un doppio campionato da 16 gol in 68 partite. Altro giro, altro prestito, sempre in Emilia, stavolta al Sassuolo, sempre in B. Il suo bottino di reti diminuisce, sono 4 i gol in 33 partite con 4 assist.

Finalmente, nella stagione 2011/2012, il Catania gli dà una chance e lo porta con sè in Serie A: sarà la sua unica stagione nel massimo campionato italiano. Davanti a lui ha giocatori come Maxi Lopez, Barrientos, Papu Gomez e Bergessio e dunque trova poco spazio: 21 presenze, di cui solo 4 da titolare, e 1 gol, a Parma, decisivo nel 3-3 finale del Tardini. Ma il club siciliano continua ancora a mandarlo in prestito e nella stagione 202/2013 è di nuovo a Sassuolo. La seconda esperienza in neroverde va meglio, visto che arriva la promozione in Serie A, grazie anche ai suoi 6 gol e i 7 assist in 34 partite.

Ma la Serie A sembra tabù per lui, visto che nella stagione successiva passa in comproprietà allo Spezia, sempre in Serie B. Il primo anno al Picco non è granché, totalizza 24 presenze con 1 solo gol (con cui lo Spezia batte il Cesena al Picco), ma a fine stagione viene comprato interamente dallo stesso Spezia, liberandosi dal Catania che non ha mai creduto fino in fondo in lui. E la stagione 2014/2015 è certamente la migliore di tutta la sua carriera. Realizza infatti 19 gol in Serie B, divenendo il capocannoniere insieme a Cocco e Granoche, mettendo a referto anche 5 assist e una serie di record: segna 6 reti nelle prime 10 giornate, oltre a guadagnarsi 4 rigori; inoltre, realizza lo storico gol dello 0-1 con il quale lo Spezia espugna l’Armando Picchi nel sentito derby con il Livorno; infine, il 24 dicembre, con il gol del provvisorio 2-0 contro la Virtus Lanciano, realizza la rete numero 1.000 della storia dello Spezia. Al termine di questa straordinaria annata firma il rinnovo con il club ligure fino al 2018, ma nel campionato 2015/2016 non si ripete, segna solo 4 gol in 36 presenze (con 6 assist) e qualcosa con lo Spezia si rompe, tanto che a fine stagione viene ceduto al Carpi.

E arriviamo quindi ai giorni nostri. Parliamo della stagione scorsa, quando al Carpi Catellani non trova l’ambiente giusto. Nonostante i 3 gol in 14 partite, viene ceduto proprio all’Entella nel gennaio 2017. Qui, in coppia con Caputo, fa subito vedere di che pasta è fatto, mettendo dentro 4 gol in 19 partite totali, servendo anche un bell’assist. Il resto è storia di oggi, il ritiro per problemi cardiaci e l’inizio di una nuova vita. Per un attaccante di grande movimento, autore comunque di 73 gol in 362 partite totali.

Marco Orrù