ROMA: LA NECESSITÀ DI TUTELARE GLI OPERATORI ED IL GIOCO LECITO

Gianni Alemanno ex Sindaco di Roma, ha un passato politico denso di esperienze e, sopratutto, ha visto nascere il gioco lecito e ne ha seguito il percorso sino ai nostri giorni: quindi, vede anche la nascita del Regolamento sul Gioco e sui casino online che Roma ha studiato e che metterà in pratica con tutte le varie restrizioni in esso contenute. Ed è qui, per il suo eccellente trascorso politico che Alemanno vuole esprimere le sue perplessità e le sue riflessioni, sopratutto relativamente alla coerenza con la quale, secondo il suo punto di vista, bisognerebbe trattare il gioco pubblico.

Innanzitutto, la coerenza andrebbe applicata proprio con i concessionari statali, quindi assolutamente legali, che hanno pagato salatamente i loro diritti per le proprie attività commerciali e poi si sono trovati “bombardati” da una serie infinita di modifiche a livello fiscale e normativo che hanno messo in seria difficoltà gli stessi operatori ed i loro investimenti, il loro futuro: sopratutto normative che stanno solo “facendo un favore” all’illegalità.

La Conferenza Unificata, secondo i dettami della Legge di Stabilità, avrebbe dovuto “ottenere” un accordo sul settore del gioco per la sua “ristrutturazione” e per la riduzione del 30% del “parco delle famigerate macchinette” -accordo peraltro ancora in alto mare e riduzione “balzata” al 34%-: è assolutamente indispensabile arrivare a statuire norme nazionali, altrimenti si rischia il caos generale che è esattamente quello che “tiene banco” ora.

Non si potranno variare le carte in tavola, ora, “a gioco iniziato”, cambiando la tassazione e sopratutto le norme valide per i concessionari autorizzati proprio dallo Stato, ma i patti che sono stati assunti “dovrebbero essere rispettati” per non consegnare un comparto completo di gioco in mano all’illegalità . Un accordo sul riordino del gioco pubblico se lo aspettano tutti: quello che forse non ci si aspettava è che ancora oggi lo Stato voglia fare cassa sempre e comunque con il gioco. Fonte alla quale si è “abbeverato” per tanti anni e che è risultata quasi inesauribile e sempre “fresca e pronta a dissetare”.

Purtroppo, però, ora non è più così perché il settore, vessato dalle restrizioni dei tanti Regolamenti delle varie Regioni, dalle ordinanze comunali, dai limiti di orario di funzionamento delle apparecchiature da intrattenimento è veramente allo stremo e si teme non riesca a far fronte agli ultimi “balzelli” della “manovrina” che ha suscitato enormi discussioni da parte di tutta la filiera, almeno in questo caso completamente unita!

Per quanto riguarda, poi, la problematica del gioco patologico, l’opinione pubblica (che non lo sa) ed i media (che invece lo sanno, ma non lo comunicano) presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stazionano da tempo circa 260mila euro bloccati che avrebbero dovuto essere impiegati in iniziative di propaganda appunto contro la ludopatia. Bisognerebbe anche ricordare che per affrontare la tematica del gioco problematico non bisogna usare un atteggiamento demagogico che non serve ad alcuno.

Occorre, invece, avere un controllo puntuale dei luoghi dove si scommette e dove si gioca, così che non si creino situazioni di perdita di controllo, oppure peggio ancora, di dipendenza e serve personale formato per riconoscere i sintomi che possono portare a comportamenti compulsivi e che possa intervenire. Necessitano anche campagne nelle scuole e nei centri frequentati dai giovani. Pensare di risolvere il fenomeno del gioco vietando la pubblicità è assolutamente ridicolo. Pensieri e parole di Gianni Alemanno, ex Sindaco di Roma.