RASTELLI CAGLIARI – Intervista a La Gazzetta dello Sport per il tecnico del Cagliari Massimo Rastelli. Queste alcune delle sue parole: ‘‘Sogno di aprire un ciclo a Cagliari, magari vivendo anche lo stadio nuovo, ma per quello c’è tempo. C’è un altro regalo che dobbiamo farci, un progetto a breve: abbiamo subito 18 gol dei quali 10 su palle inattive: se guariamo da questo neo e continuando nei trend positivi… Sin dal primo giorno a Cagliari ho avuto un solo pensiero: lavorare per tornare in A. E il girone di ritorno è un torneo a sé, molti si rinforzano, si aggiustano. Il Cagliari deve avere stessa motivazione e fame di vincere. La rosa è competitiva, lo so, ma le retrocessioni sono devastanti psicologicamente, specie se impreviste. Ho ricostruito da zero, il morale era sotto macerie. Sono rimasti in 6-7 dalla A e comunque è una squadra giovane, anche i pilastri non arrivano a 30 anni. In molti non hanno vinto tornei quindi sono poco abituati a dovere battere chiunque, non sempre è stata una passeggiata riuscirci. E altre retrocesse dalla A non sono subito tornate in corsa per risalire. Riduttivo pensare: stanno facendo solo il loro dovere”.
Un accenno anche alla sua ex squadra, l’Avellino: ”Avellino resta nel mio cuore, ci siamo dati tanto. Sarei rimasto ma, uscita l’occasione Cagliari, non me la sono fatta sfuggire. Ora con Taccone ho un buon rapporto, dopo l’amarezza iniziale hanno capito la scelta”.
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