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Bari, Paparesta: “I tifosi saranno la nostra arma in più”

Gianluca Paparesta (getty images)

SERIE B BARI –  Gianluca Paparesta ha parlato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, partendo da quello che è il fulcro dell’intero progetto, i tifosi: “Sono la nostra arma in più, il progetto punta su di loro. Con 11.000 abbonati siamo tra le prime 10 d’Italia. Va migliorata per loro la condizione dello stadio. Stiamo chiudendo il progetto di riqualificazione con il Comune. Con l’ok di Renzo Piano avvicineremo il primo anello al campo, levando la pista, e creando spazi commerciali all’esterno. In più abbiamo sistemato il campo dell’antistadio che sarà il punto di partenza per il centro sportivo, la base per il settore giovanile: la nostra Primavera è un gioiello. Tribuna Family? Un settore riservato alle famiglie, con aree giochi per i bambini e prezzi agevolati. Solo lì abbiamo fatto 1.600 abbonati. Il calcio deve essere così. E noi possiamo autogestirci: tra botteghino e sponsor contiamo di incassare 16-17 milioni e quello è il nostro budget“.

Sul suo operato in società: “So di essere un presidente sui generis, ma all’inizio ho dovuto investire di tasca mia. Infront? Abbiamo venduto i diritti per la pubblicità nello stadio e quelli d’archivio, ci sono stati anticipati i soldi e siamo partiti. Niente di strano: c’è stata un’indagine della Procura di Bari per capire la fonte di certe risorse, hanno verificato e tutto è stato archiviato. Le porte sono aperte, anche per investitori stranieri, ma il calcio è sempre visto come un potenziale di rischio“.

Sul mercato: “Abbiamo fatto un buon lavoro con Nicola e il d.s. Zamfir, che ha messo la sua esperienza internazionale al nostro servizio. Con il team manager Marangon siamo uno staff perfetto. Abbiamo preso solo giocatori in prestito o a scadenza, spendendo ben poco: con le cessioni di Galano e Caputo siamo riusciti ad avere un saldo attivo. E con gli stipendi rispettiamo il salary cap, visto che siamo sotto al 55% dei ricavi”.

Sul campionto: “Molti giocatori sono arrivati a fine mercato, sarebbe preoccupante se adesso tutto fosse già funzionante. Serve tempo. Dobbiamo migliorare il campionato scorso, la squadra deve essere all’altezza dei numeri della nostra tifoseria. Abbiamo fatto tesoro degli errori del primo anno, abbiamo capito che servono giocatori adatti, il meglio per la categoria. Il Cagliari più forte? Non mi sento sotto a nessuno, ma nemmeno sopra. Ce la giochiamo con tutti”.

Giovanni Remigare

Remigare Giovanni, giornalista siciliano classe 1980. Da sempre appassionato di giornalismo sportivo. Dopo le collaborazioni con il Giornali di Sicilia e diversi siti nazionali, diventa redattore per serieBnews.com, occupandosi di interviste, editoriali ed esclusive.

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