Crotone-Padova, le parole di Drago e Serena

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SERIE B CROTONE PADOVA DRAGO SERENA DICHIARAZIONI POST PARTITA / CROTONE – Con la sofferta vittoria contro il Padova, il Crotone di Massimo Drago fa un passo importante verso i play off. Al termine del match, come riporta padovagoal.it, il tecnico dei pitagorici si dimostra felice del successo: “Abbiamo fatto una grande prestazione, prendendo in mano la gara e costruendo dopo il vantaggio molte occasioni per il 2-0. La mia squadra ha meritato la vittoria perché ci ha creduto fortemente. Sono contento perché per vincere contro questo Padova serviva davvero una prestazione maiuscola”.

Diverso, inevitabilmente, lo stato d’animo di Michele Serena e di tutto il Padova, che vede allontanarsi la salvezza: “Oggi ho visto la mia squadra lottare fino alla fine, ma ha prevalso forse la più forte. Abbiamo creato loro molti grattacapi, non credo che la squadra oggi abbia molto da rammaricarsi. Il rammarico non è per oggi, ma per qualche partita precedente. Ci sono ancora cinque punti di distacco dal Novara, dobbiamo essere bravi a ripartire per rosicchiare loro qualcosa. È stata una partita giocata a viso aperto, eravamo riusciti a recuperare lo svantaggio ma poi abbiamo subito il 2-1 sul tiro forse meno pericoloso. Ci sono state occasioni da entrambe le parti ma si può dire che il Crotone ha vinto meritatamente. Se qualcuno ci aveva già dato per morti oggi abbiamo dimostrato che non lo siamo in quanto ad impegno ed occasioni create. Osuji terzino? Loro hanno tre-quattro esterni in grado di mettere in difficoltà chiunque, ed era normale patire qualcosa sulle fasce… Le loro ripartenze? Io non mi ricordo partite in cui non abbiamo subito gol! Dobbiamo rivedere la nostra mentalità, è uno dei nostri limiti. Non dico che i ragazzi devono essere fieri della prestazione fatta ma sono comunque venuti a fare la loro partita contro una squadra più forte. Noi dobbiamo essere questi tra sette giorni, e poi vediamo cosa succede. Ripeto: secondo me oggi abbiamo dimostrato che siamo vivi, e che il rammarico va cercato in altre partite… Il pianto dei giocatori a fine gara? Non lo reputo di rassegnazione, lo reputo di rabbia e lo vedo come un segnale di forza”.