Parla il patron dello Spezia Volpi

Spezia (getty images)
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SERIE B VOLPI SPEZIA DICHIARAZIONI / LA SPEZIA – Intervistato dal sito ufficiale dello Spezia, il presidente del club aquilotto Gabriele Volpi si è raccontato a quasi sei anni dall’inizio della sua avventura al timone della società, segnata in maniera indelebile dala grande scalata dal fallimento e dalla Serie D al campionato cadetto.

Ecco le sue parole: “In questi primi anni di esperienza calcistica, quello che è emerso in maniera evidente è che, per fare bene nel calcio, è fondamentale avere società ben organizzate, strutturate, forti nei vari ruoli. L’obiettivo è proprio quello di costruire allo Spezia una società con una base solida, che permetta di guardare al futuro con programmazione; esperienza e professionalità, gli assets su cui investire. Mi sento di poter dire inoltre che l’azionista Social Sports in questi anni abbia tenuto fede alle promesse fatte, non solo nell’ambito prettamente agonistico, ma anche su quello relativo agli investimenti nelle strutture, non ultime le operazioni relative all’impianto di Follo e al rifacimento del manto del ’Picco’, con altri progetti in cantiere che consentiranno una ulteriore crescita dello Spezia e dello sport cittadino. Com’è noto, né io né mio figlio possiamo esser stabilmente alla Spezia, visto che i nostri impegni lavorativi ci portano lontano dall’Italia, ma siamo consapevoli di quanto sia fondamentale avere sul territorio professionalità che, nelle varie aree aziendali, diano un contributo importante. Professionalità è sinonimo di credibilità nello sport così come nel mondo del lavoro. Poi noi a Spezia abbiamo verificato la grande passione della piazza e dei tifosi. Bellissimo! Il campionato in corso ci ha visto costretti a prendere una decisione dura, ma necessaria per dare una sferzata all’ambiente: l’esonero di Giovanni Stroppa e l’arrivo di Devis Mangia, il quale, sin da subito, ha dimostrato le sue qualità, in campo e fuori, puntando su giovani calciatori, ovvero il futuro del calcio italiano e non solo. Un periodo di appannamento è possibile, ma non bisogna fare drammi. Bisogna avere equilibrio nelle proprie valutazioni, non bisogna esaltarsi eccessivamente nelle vittorie, ma nemmeno condannare indiscriminatamente appena i risultati faticano ad arrivare”.