Pro Vercelli, Braghin: “Bene a Padova, ma ora c’è il Brescia”

Maurizio Braghin (Getty Images)

PRO VERCELLI BRAGHIN CONFERENZA VIGILIA BRESCIA / VERCELLI – La Pro Vercelli è ancora in corsa.  La vittoria di Padova ha garantito una nuova iniezione di entusiasmo e, di fatto, ha permesso  di mantenere aperto il discorso salvezza. Maurizio Braghin, tecnico della formazione vercellese, è soddisfatto della gara dello scorso sabato. Questo il suo commento, in conferenza stampa: “E’ una vittoria che ha ridato un po’ di morale. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, visto che avevano subito una batosta contro il Lanciano. Nelle ultime partite avevamo giocato bene e raccolto poco. La squadra in ogni caso è viva, e i risultati positivi possono dare una spinta. Sabato, poi, abbiamo cancellato la casellina delle mancate vittorie in trasferta”. Domani sera, al Piola, arriva il Brescia. Una squadra che come il Padova ambisce ad un posto nei playoff: “Il Brescia ha più dinamismo davanti. Sarà una partita difficile, più di quella che è stata contro il Padova”.

IL GOL, QUESTO SCONOSCIUTO – Tante le note positive riscontrate nell’ultimo turno, ma resta qualche problema in chiave offensiva: la Pro Vercelli ha il peggiore attacco della serie. Manca un uomo gol che possa trascinare la squadra. Braghin ha parlato degli aspetti migliori dei suoi attaccanti, attualmente a disposizione: “Eusepi, anche sabato, ha fatto una partita di sacrificio. Deve solamente riuscire a sbloccarsi. Ragatzu? Se parte da lontano può essere devastante. Ricopre più ruoli, è un ottimo giocatore con i piedi buoni. Iemmello? Sono arrivati tanti giocatori nuovi a gennaio, è normale che trovi meno spazio di prima”. 

ASSENZE PESANTI – Resta l’emergenza. Molti gli indisponibili tra le fila vercellesi, ai quali rischia di unirsi anche Erpen. Il centrocampista argentino ha subìto una botta al polpaccio durante lo scorso turno. Domattina, dovrebbe svolgere un provino per capire se può essere della partita. In caso contrario, è pronto Germano. Rientrano a disposizione sia Scavone (smaltita l’influenza) che Filkor.

Hervé Sacchi