Bari, DS Angelozzi: ”Ce ne stanno capitando di tutti i colori, ma…”

Guido Angelozzi

 

Il Direttore Sportivo del Bari Guido Angelozzi ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport dove ha parlato del momento della sua squadra, rimanendo comunque fiducioso per il futuro: ”Ci può stare che nell’arco di un campionato ci siano risultati negativi. Siamo partiti sparati neutralizzando la penalizzazione nelle prime tre partite. Altre squadre hanno avuto delle difficoltà per più tempo, noi le stiamo avendo adesso. Ma vedrete che ci rialzeremo centrando la salvezza. Non dobbiamo avere nessuna paura. Mancano 16 partite, c’è tutto il tempo per recuperare. Abbiamo potenzialità importanti. Ci riprenderemo. Dobbiamo continuare a lavorare e stare tranquilli. Ci sta capitando di tutto e di più. Ma io conosco tutta la rosa e vi garantisco che sono dei professionisti seri. Conosco Torrente, un bravissimo tecnico e un grande lavoratore attaccato alla società e alla squadra. E’ dispiaciuto, ma questo momento passerà. Questo Bari ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Quando si è giovani è inevitabile che si accusino delle difficoltà legate all’inesperienza. Bellomo? E’ un grande giocatore ed è giusto che a fine anno vada a giocare in serie A con una squadra importante. Nelle ultime settimane ha accusato una piccola flessione, ma è normale. Vedrete che riesploderà facendo impazzire tutti. Pur non segnando, abbiamo buoni attaccanti. Sono convinto che Ciccio Caputo arriverà in doppia cifra, Ghezzal, Iunco, Galano, Fedato e Tallo si sbloccheranno presto. Ci manca poco per ripartire. Anche l’anno scorso abbiamo avuto un momento di difficoltà e l’abbiamo superato brillantemente. Nonostante i 6 punti di penalizzazione chiudemmo a quota 50. Allora la crisi arrivò in aprile, dopo Pescara. Ma c’è tutto il tempo per recuperare. Stipendi? Mai avuto problemi di stipendi in questa stagione. La proprietà è stata sempre vicina alla squadra non facendole mancare niente. Dobbiamo dire grazie alla famiglia Matarrese che ci fa stare tranquilli”.

Marco Orrù