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Verona, Mandorlini: “Il dito medio a Livorno e il coro ‘terroni’? Sono antipatico perché vinco”

Andrea Mandorlini

Fresco di vittoria nel big match col Sassuolo, il tecnico del Verona Andrea Mandorlini si è raccontato in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, provando a spiegare la sua fama di ‘antipatico’: “Quando giocavo ero scontroso e mi facevo gli affari miei. Prendevo brutti voti anche all’Inter, quando abbiamo vinto lo scudetto, e reagivo senza salutare nessuno, non mi importava nulla. Io non sono ipocrita, dico quello che penso, come Mourinho e Zeman. I miei modelli sono Mazzone e Trapattoni, due uomini veri. Mi rendo antipatico? Dico cose che mi fanno sembrare così, ma non ci tengo di sicuro. Ci metto sempre la faccia, non sono ipocrita. Forse io e il Verona siamo antipatici perché vinciamo tanto e siamo difficili da mettere sotto”. Tra gli episodi che hanno alimentato questa fama, il coro ‘Ti amo terrone’ rivolto alla Salernitana dopo i playoff di Prima Divisione nel luglio dello scorso anno, episodio su cui Mandorlini minimizza: “Chiedo scusa, non volevo offendere. E’ stata una goliardata, un coro che facevano i giocatori al rientro da Salerno. Prima di quella partita avevo ricevuto minacce di morte, mi avevano consigliato di farmi accompagnare a casa la sera, di stare attento. Con ironia, un mese e mezzo dopo, ho cantato quella canzone con i tifosi. Ovunque sono stato ho vinto e fatto cose importanti, ma per cosa mi ricordano? Perché ho cantato ‘Ti amo terrone'”. Più di recente, il tecnico gialloblu è stato criticato per le dichiarazioni che hanno preceduto la gara col Livorno e per l’esultanza col dito medio verso i tifosi avversari: “Quei tifosi odiano me, per quel campionato con lo Spezia e il Verona. Non era la prima volta che andavo a Livorno, ho sempre preso valanghe di insulti. Io non ho detto che li odio. Mi hanno detto che ho esultato mostrando il dito medio, ma io esulto sempre alzando gli indici al cielo: gli indici, capito? I cori su Morosini? Vergognoso collegare le due cose: infatti il giudice sportivo non ha preso provvedimenti. Il deferimento? Non ne avevo mai presi in vita mia, da quando sono a Verona sono già due, perché? Se avessi allenato l’Empoli sarebbe stato diverso”. Infine un pronostico sulla corsa alla promozione: “Noi e il Sassuolo siamo favoriti: non me ne vogliano quelli di Livorno… Credo ancora nel Padova, mi piace il Cittadella, mi aspettavo di più dal Novara”.

Daniele Andronaco

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