Il sindaco ha poi precisato il senso delle sue parole, come riportato da ‘Padova Goal’: “Dopo i 44 Daspo decisi dalle Forze dell’Ordine, si è aperto un dibattito tra chi combatte la violenza senza se e senza ma e chi invece, per lucrare qualche consenso, si dimostra indulgente o addirittura parla di diritti violati e di attentato alla Costituzione e alle libertà civili. Io mi schiero, senza nutrire alcun dubbio, con chi garantisce l’ordine pubblico e vuole liberare gli stadi italiani, compreso quello di Padova, da gente che picchia, minaccia, urla slogan razzisti. In altri Paesi ci sono riusciti con serietà e rigore, in Italia, anche a causa dei furbi e degli indulgenti, non ancora. Per quanto mi riguarda continuerò a battermi perché il calcio italiano torni ad essere un patrimonio di tutti, delle famiglie, dei ragazzi, delle persone per bene, e non ostaggio di una frangia di violenti. Qualcuno sostiene che, con le mie parole, avrei offeso i tifosi del Padova. E’ clamorosamente falso, le mie dichiarazioni riguardano un’infima minoranza di fanatici che non hanno nulla a che fare con lo sport e con la convivenza civile”.
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