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Reggina, le risposte di Abodi e Tommasi a Foti

Andrea Abodi

L’allarme lanciato dal presidente della Reggina Lillo Foti sui contratti in esubero (clicca qui) non ha lasciato indifferenti il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi e quello dell’Associazione Calciatori Damiano Tommasi. Il ‘Corriere dello Sport’ ha raccolto le loro opinioni. “Le preoccupazioni di Foti sono patrimonio dell’intera categoria – ha detto Abodi -. Stiamo cercando da un lato di consolidare i ricavi e dall’altro di razionalizzare i costi. Ma ci sono nodi irrisolti che non dipendono dall’attività negoziale ma dagli strumenti. I temi che abbiamo posto all’attenzione dell’Aic sono due: i rifiuti al trasferimento a parità di garanzie, e la possibilità di rescindere contratti medio-lunghi sulla base di condizioni predeterminate. Con Tommasi ci confrontiamo continuamente con grande serenità. Potremmo anche inserire nell’accordo collettivo soluzioni nuove sull’argomento sollevato dal presidente della Reggina. Prima o poi dovremo arrivare a un confronto tra Consiglio di Lega e Aic. C’è disponibilità. Poi quale potrà essere la conclusione, non sono in grado di prevederlo”.
Il numero uno dell’Aic, però, respinge le accuse mosse da Foti ai suoi calciatori: “La situazione la conosciamo perfettamente – dice Tommasi -. Dell’argomento ho parlato anche personalmente con lui. Ma quei contratti sono stati liberamente sottoscritti, e non sono nemmeno particolarmente vecchi. I più antichi risalgono al 2009, insomma quando la Reggina era già in B. Il fatto è che non ci sono limiti alla moltiplicazione dei contratti. Soprattutto le società non se li pongono, confidando nella possibilità di cedere i giocatori in esubero nel corso del mercato. Il contratto di lavoro impegna tutte e due le parti: come il calciatore ha l’obbligo di scendere in campo, così la società ha l’obbligo di pagargli lo stipendio per tutte le stagioni previste dall’accordo. Noi lo abbiamo sempre detto che l’articolo 7 lo difenderemo con le unghie e con i denti. Il contratto pluriennale non può essere sciolto unilateralmente. Non può farlo il calciatore, non può farlo il presidente. Anzi, il presidente può farlo: pagando sino all’ultimo euro gli importi previsti dall’accordo. La soluzione c’è: legare i giocatori con contratti annuali. Ma le società puntano a trasformarli in patrimonio e coi contratti annuali non ci riuscirebbero. Foti lo ha detto chiaro e tondo: la Reggina sopravvive grazie alle plusvalenze”.

Daniele Andronaco

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