Serie B, ecco come si fabbricano i talentini “made in cadetteria”

Alessandro Florenzi, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Marco Verratti, Angelo Ogbonna ma anche Simone Romagnoli, Gianluca Caprari, Marco Capuano, Mattia Perin. Le stelline “made in cadetteria” cominciano a brillare di luce propria anche nel palcoscenico calcistico più ambito della penisola e all’estero. Sono loro i talenti che pian piano stanno emergendo o confermando qualità già espresse nella scorsa stagione in quel campionato che da sempre si è ritagliando il suo spazio in termini di prestigio ed importanza. Se la Serie B è tornata a diventare teatro di giovani in cerca del salto verso l’olimpo del mondo pallonaio varie sono le concause che lo hanno permesso. In primo luogo c’è da sottolineare come il regolamento della Bwn previsto nell’allestimento degli organici indichi ad ogni compagine l’inserimento degli “under” all’interno del proprio roster. Un elemento imprescindibile per dare fiducia alle tante speranze del calcio italiano. Inoltre il grande contenitore della cadetteria raccoglie quei club i quali lavorano alacremente per rinnovare, allargare e lanciare i gioiellini delle proprie “cantere”. C’è inoltre da sottolineare come spesso si materializzino dei rapporti di “buon vicinato” tra le società di A e B dove si riescono ad instaurare proficue collaborazioni per la crescita dei giocatori trattati. I risultati poi sono sotto gli occhi di tutti, guardare per credere. Se analizziamo lo “starting eleven” utilizzato da Ciro Ferrara, ex selezionatore dell’Under 21, nelle qualificazioni europee di categoria si è sempre attestato su almeno 7/8 giocatori di media provenienti dalla Serie B. Un percorso netto e delineato che ha permesso ai “prescelti” di poter accumulare anche gittata di minutaggio a livello internazionale. Ora anche il suo successore Devis Mangia ha già fatto intendere che proseguirà questo trend e siamo sicuri che i “nostri” gioielli proseguiranno la loro scalata, in attesa di altri piccole grandi promesse del calcio nostrano.