Torino, parla Parisi: ”Io vado in giro a testa alta. I fischi di Bari? Mi hanno ferito”

Alessandro Parisi

 

Rompe il silenzio Alessandro Parisi, il terzino sinistro del Torino, ex Bari, tirato in ballo da terze persone nel caso del calcioscommesse. Tutta da verificare la sua colpevolezza per i reati a lui accreditati, il giocatore siciliano è tornato sabato scorso per la prima volta Bari dopo la sua cessione l’estate scorsa al Toro, ed è stato subissato di fischi per tutto il match. Al quotidiano ‘Tuttosport’ ha concesso un intervista per spiegare gli ultimi convulsi mesi della sua vita: ”In campo sfogo tutta la mia rabbia per questa storia dove non centro niente, ma sono solo stato tirato in ballo. E’ brutto vedere accostato il proprio nome a queste brutte vicende. A Bari mi hanno insultato dall’inizio alla fine, purtroppo hanno tirato in ballo anche mia moglie e mia mamma. Sono cose che non capisco. Quei fischi mi hanno ferito e fatto male dentro. Da quando è uscita fuori questa brutta storia, oltre alla mia famiglia, tutto il mondo Toro mi è stato vicino e per questo voglio ripagare la fiducia sul campo. Un grazie particolare anche a Don Rabino, il cappellano del Torino. Al San Nicola quasi segnavo, mi sarebbe davvero piaciuto”. Parisi non si sente colpevole e di questo ne è certo: ”Sto male al pensiero che il mio nome sia accostato a queste brutte storie, in tutta la mia carriera sono sempre stato pulito e ho sempre dato il massimo per ogni squadra in cui ho giocato, spero si faccia chiarezza al più presto. Io sono fiero di me, cammino a testa alta, non ho commesso sbaglia gravi da meritarmi tutto questo. Mi piacerebbe fare il gol decisivo per la promozione. Sarebbe il mio grazie verso tutti”. Il difensore granata è concentrato soprattutto sull’ultima parte di stagione che attende la sua squadra: ”Dobbiamo chiudere la partita con la Reggina mantenendo quel risultato di vantaggio, sarebbe fondamentale dare continuità al punto di Bari. Dobbiamo pensare che giochiamo una partita intera e non solo un tempo, senza fare calcoli. Massima concentrazione da subito. Andremo a più cinque sulla terza, è un buon vantaggio, ma c’è ancora strada da fare”.

di Marco Orrù