Nocerina-Reggina, ESCLUSIVO/ Siviglia tra passato, presente e futuro

I primi passi da allenatore li sta muovendo nella squadra con cui, da calciatore, ha esordito da professionista. Sebastiano Siviglia ha assunto, in corsa, la guida della Nocerina Primavera. Sabato, allo stadio San Francesco, si presenterà invece la squadra della sua città, ovvero la Reggina.

L’ex difensore di Verona, Roma, Atalanta e Lazio è stato molto vicino, circa un anno fa, a concludere la carriera in maglia amaranto. In esclusiva a SerieBnews, Sebastiano Siviglia ha toccato anche questo argomento, oltre a fornire un’opinione su Nocerina e Reggina.

 

Un bilancio di questi primi mesi da allenatore.

“Esperienza molto positiva. Da alcuni mesi ho la possibilità di confrontarmi in un campionato di un certo livello, con la possibilità di sperimentare e di conoscere le cose in cui credo”.

 

La Nocerina ha richiamato Auteri, altrettanto ha fatto la Reggina con Breda. Quali motivazioni spingono a tornare sulle scelte iniziali?

“Sono valutazioni strettamente personali ma anche tecniche. Il campo magari ti dà delle risposte che non soddisfano, e si decide di tornare sulla vecchia strada. Poi bisogna andare a fondo per valutare le scelte”.

 

La Nocerina è di nuovo in piena corsa salvezza.

“Auteri ha dato lo slancio giusto, anche grazie a nuovi investimenti della proprietà. Nel tentativo di raddrizzare la barca, sono stati messi a segno degli acquisti mirati. Con l’innalzamento del tasso tecnico, si stanno vedendo i risultati”.

 

La Reggina si può annoverare tra le delusioni della Serie B?

“Ha fatto un inizio di campionato importante. Dopo ha avuto qualche piccola defaillance, ma sta disputando un torneo di valore. Se poi si pensa di risalire in Serie A, è chiaro che l’obiettivo è distante. Ma non penso sia un’annata deludente. Il programma prevede di valorizzare i propri giovani, in un contesto importante come la Serie B. Non è semplice raggiungere risultati importanti, ma la stagione non è fallimentare”.

 

Nella sua carriera da calciatore, in che momento è stato più vicino alla Reggina?

“L’anno scorso, quando ero venuto ad allenarmi una settimana a Reggio Calabria. Ormai dovevo essere sincero ed onesto con me stesso. Ho grande rispetto per Lillo Foti, per la Reggina e per i suoi tifosi. Su queste basi era giusto che io avessi grandissime motivazioni. Non arrivando tali motivazioni, era preferibile chiudere la carriera. Non sono per il cimitero degli elefanti, non mi va di andare a continuare una carriera forzata. I miei trascorsi sono stati importanti. Le motivazioni sono mancate per mio demerito. Ho stretto la mano a tutti, sia Foti che tutto lo staff si sono comportati benissimo con me. Non mi sentivo convinto, ma mi erano state fornite tutte le carte affinché il matrimonio andasse in porto”.

Magari, alla Reggina ci potrà venire da allenatore…

“Non si sa mai. Sicuramente è una meta prestigiosa. Magari”.

 

Paolo Ficara