Serie B: playoff, playout, miglior giovane ed effetto Abodi. Il parere di tre tecnici che hanno vinto il torneo cadetto

Tre allenatori che hanno vinto il campionato di serie B, De Canio Mondonico e Papadopulo, hanno risposto ad un sondaggio del “Corriere dello Sport” sulle squadre favorire per la volata playoff e playout, sul miglior giovane del torneo e sull’impatto del presidente Abodi sulla B.

GIGI DE CANIO – “Torino e Pescara sono le due squadre favorite per la promozione diretta in A. Per i playoff bisogna capire quale sarà il rendimento della Samp, ma non mi sento di escludere la Reggina. Per la retrocessione vedo male Gubbio e Albinoleffe; la Nocerina ha grandi qualità, mentre l’Ascoli sarebbe al sicuro senza penalizzazione. Non so se il Pescara giochi il miglior calcio della serie B, ma Zeman è un bene per il calcio italiano. Ci sono tanti giovani interessanti: Insigne si commenta da solo, Immobile farà tanta strada perchè è bravo. Il presidente Abodi ha rilanciato un campionato importante con la sensibilità di chi ha una cultura d’impresa ampia”.

EMILIANO MONDONICO – “Il Torino è la squadra più forte, mentre il Pescara la vera sorpresa. Per i playoff possono provarci tutti dalla Reggina in su, ma la squadra che mi convince di più ora è il Varese. Per la retrocessione nessuno può ritenersi al sicuro, ma mi preoccupano i 6 gol subito dal Gubbio a Torino e la crisi del Vicenza. Zeman è sempre Zeman, ma ammiro tanto anche Pea e Mandorlini. I gioielli del Pescara sono quelli che mi hanno impressionato di più. Abodi ha avuto sulla B lo stesso impatto che ebbe la Juve a suo tempo: un evento straordinario”.

BEPPE PAPADOPULO – “Torino in pole, seguito a ruota da Verona, Pescara e Sassuolo. Per i playoff vedo bene il Padova, ma l’esperienza della Reggina può essere determinante. Dietro Nocerina e Ascoli stanno risalendo bene. Quanto ai giovani, la serie A è un’altra storia, anche se questi hanno tutto per esprimersi al meglio anche in A. Il materiale è di prima scelta. Abodi ha portato una ventata di positività: ce n’era bisogno”.