Sassuolo, Pea:”Crisi? No, non mi pare che siamo il Torino o la Sampdoria che dobbiamo per forza vincere il campionato. E su Boakye…”

Fulvio Pea

 

Nella conferenza stampa settimanale del mister del Sassuolo Fulvio Pea si sono analizzate le varie tematiche del rallentamento dei neroverdi da qualche giornata a questa parte. Vediamo le parole dell’allenatore ex giovanili dell’Inter:”Crisi? Non direi visto che abbiamo fatto gli stesi punti fatti all’andata fin qua. Piuttosto sono cambiati gli avversari nei nostri confronti. Prima ci affrontavano come se fossimo una squadretta, adesso invece ci affrontano come si gioca contro il Torino, come contro una grande squadra quindi. E gli spazi per sviluppare il nostro gioco si sono ristretti. Cosa ci manca? Dobbiamo metterci un pò di qualità in più, mentre per l’esperienza c’è poco da fare, solo due dei miei ragazzi hanno fatto la Serie A”. Pea poi parla del progetto che è stato costruito attorno al Sassuolo:”Per limitare un pò i costi sono stati presi giocatori giovani in estate, mentre a gennaio si è cercato di alzare il livello della qualità della squadra prendendo giocatori esperti come Troianiello, Missiroli e Gazzola. Il nostro è una programmazione a lungo termine, stiamo facendo grandi cose già quest’anno, ma non dimentichiamoci dov’era questa squadra solamente un anno fa di questi tempi. Noi non siamo nè il Torino, nè la Sampdoria che hanno quasi l’obbligo di vincere il campionato”. Il tecnico neroverde torna ancora una volta sull’argomento Boakye:”Nessuno c’è l’ha con lui, io stesso ci parlo e cerco di aiutarlo, ma alla sua età, 18 anni, si perde un pò di vista la realtà. Era convinto di poter far vincere il Sassuolo da solo e non si è più allenato bene. Uscendo sui giornali si è un pò montato la testa, ma ripeto, è colpa della giovane età. Quando è uscita l’ipotesi Juventus lui si è letteralmente fermato credendo di essere già arrivato. Da quindici giorni, comunque, sembra essere tornato con la testa giusta e lo scampolo di partita fatto con la Sampdoria sta lì a testimoniarlo”.

di Marco Orrù