Bari, altro giro sull’astronave pugliese

Bari

 

Forse è colpa del soprannome dello stadio San Nicola di Bari, detto l’Astronave, se la squadra pugliese da anni ha un percorso da fantascienza. Nel corso di questi ultimi dieci anni, dall’inizio del nuovo millennio in poi, il club biancorosso ha vissuto tra tantissimi alti e bassi, tra luci ed ombre, che hanno sconvolto tutti i tifosi. Dai pessimi risultati post retrocessione in Serie B dopo l’era-Cassano agli inizi del 2000, al rischio sprofondamento in Serie C, alle pochissime presenze allo stadio, un Astronave senza passeggeri, alla promozione con mister Conte di qualche anno fa, alla prima grande stagione in Serie A due stagioni orsono, alla nuova retrocessione in B, fino ad arrivare all’addio della Presidenza Matarrese, ai problemi societari e alla schizzofrenia del nuovo team affidato a Vincenzo Torrente. In dieci anni e poco più non è niente male. Allora sarà proprio per questo, che l’attuale squadra è tutto il contrario di tutto. In casa sono soltanto 3 le vittorie, a fronte di 5 pareggi e 5 sconfitte, mentre fuori casa il Bari è un rullo compressore: 8 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte. Una metamorfosi incredibile che vede l’undici biancorosso trasformarsi di partita in partita. Questo andamento un pò così ha fatto perdere terreno dal treno promozione, che comunque rimane a 6 lunghezze. E sarebbero potute essere anche meno se non ci fosse stata la penalizzazione di due punti per problemi amministrativi. I problemi economici della società hanno turbato l’ambiente, soprattutto inizialmente, ma una nuova penalizzazione sembra scongiurata. Col trio Forestieri-Caputo-Stoian tutto è possibile, a Bari l’entusiasmo sta crescendo, i posti sull’Astronave sono sempre più pieni e da quelle parti si spera che si possa riprendere un cammino più regolare e meno fantascentifico, per cullare il sogno chiamato Serie A.

di Marco Orrù