Varese, ESCLUSIVO/ Rivas: “Che accoglienza nello spogliatoio! A Bari lascio tanti amici, ma avevo bisogno di cambiare aria”

Emanuel Rivas - in gol contro il Gubbio

A volte il calciomercato cambia tutto, a volte alcuni acquisti invece non rendono come ci si aspettava. Nel caso del Varese si può guardare con soddisfazione la prima opzione.
Una settimana fa è stato Pablo ‘El Diablo’ Granoche a decidere contro l’Albinoleffe con una doppietta, mentre sabato è arrivato il momento di Rivas contro il Gubbio. E’ intervenuto, in ESCLUSIVA per SerieBnews.com, lo stesso argentino ex Bari.

Emanuel, come ti trovi a Varese?
“Mi trovo molto bene, sono stato accolto in maniera eccezionale dalla città e dai compagni. Mi è tornata grande voglia di giocare dopo un momento difficile, avevo bisogno di cambiare aria. A volte nel calcio serve…”

Prima Granoche, ora te…. Il mercato ha fatto bene al Varese.
“Volevamo allinearci subito con una squadra che stava facendo bene. Prima ci ha pensato Pablo e ora ho segnato anche io. Dobbiamo correre tutti sulla stessa strada”.

Che gruppo hai trovato?
“Un gruppo fatto di bravissimi ragazzi. Si vede subito quando entri nello spogliatoio che questo è un gruppo davvero unito”.

Col Mister…
“Il mister ci ha fatto capire subito quello che voleva da noi nuovi acquisti e ci ha aiutato a inserirci velocemente”.

Ti pesa raccogliere l’eredità di uno come Carrozza?
“Carrozza ha fatto molto per questa maglia e per questa città. E’ un ottimo giocatore che, come me, è andato a fare un’altra esperienza in Serie A. Sono venuto qui senza voler far confronti, ma per dare il mio contributo. Per questo non mi pesa il pensiero di doverlo sostituire”.

Dove può arrivare questo Varese?
“Vogliamo arrivare più in alto possibile, ma con la consapevolezza di avere ora sotto delle squadre fortissime come Bari, Brescia e Sampdoria. Certo centrare i play off sarebbe un sogno”.

Cosa lasci a Bari?
“Bari è stata la mia seconda città, dove sono stato a lungo. Ho vissuto cose bellissime come vincere un campionato di Serie B. Poi abbiamo passato due anni in A, dove soprattutto nel primo abbiamo fatto cose importanti. L’ultimo periodo è stato brutto, ma lascio buona gente che mi ha aiutato molto. Anche con la famiglia Matarrese ho avuto un buon rapporto, ma nel calcio succede di cambiare aria”.

M.F.