Bari, le verità del DS Angelozzi sul calcioscommesse:”Cacciai Iacovelli, Masiello e Parisi non la presero bene”

Guido Angelozzi

 

Sul caso del calcioscommesse ogni giorno vengono fuori cose nuove, che mettono sempre più carne al fuoco al già delicato lavoro dei magistrati. Il quotidiano”La Gazzetta dello Sport” ha intervistato il DS del Bari Guido Angelozzi che ha voluto dire la sua sul caso Iacovelli-Masiello, il primo, persona vicino ai giocatori del Bari lo scorso anno e arrestato nella terza parte dell’indagine qualche giorno fa e il secondo, ex giocatore dei galletti, ora all’Atalanta, che ha deposto in Procura di sua spontanea volontà, qualche giorno fa, per spiegare cosa aveva vissuto nella scorsa annata. Angelozzi, tuttavia, sembra smentire il suo ex giocatore. Vediamone insieme qualche passaggio della sua intervista alla rosea:”Sono arrivato in questa società a maggio del 2010 e in ogni club dove ho lavorato ho subito approntato un regolamento a cui si dovevano attenere tutti i tesserati. E cosi ho fatto anche a Bari. Due giorni dopo la fine del ritiro estivo dello scorso anno, sono andato al campo di gioco e ho visto questo signore che gironzolava davanti allo spogliatoio. Gli ho chiesto chi era e mi ha risposto che era un amico dei calciatori. Io ho chiamato il team manager e gli ho ordinato di buttarlo fuori. Tra l’altro, anche il giorno prima ho visto una persona sospetta di cui non conoscevo l’identità. Mi ha detto che era un carabiniere in borghese e io ho chiesto di mandare via anche lui. Dopo qualche giorno Iacovelli si è ripresentato davanti allo spogliatoio. Al che mi sono molto arrabbiato e l’ho mandato via di nuovo, minacciando il custode di licenziarlo se l’avesse fatto rientrare un altra volta. A questo punto, Andrea Masiello e Salvatore Parisi sono andati in società a lamentarsi, ma siccome ero io il DS avevo tutto il diritto di far rispettare quel regolamento”.

Dagli interrogatori risulta che Iacovelli, anche dopo l’estate, ha continuato a frequentare l’albergo dove il Bari andava in ritiro. Ancora Angelozzi:”In quell’albergo ci abitavano Okaka e Bentivoglio perchè avevano deciso di non prendere casa e di abitare lì. Io comunque non so se Iacovelli ha frequentato quell’albergo anche durante la settimana”.

Sempre ”l’amico dei calciatori”, ha detto che durante una cena, Almiron ha dato dei venduti ad alcuni dei suoi compagni. Angelozzi non sa niente:”Probabilmente sarà stata una cena privata, io non ho mai sentito questi discorsi tra giocatori, altrimenti sarei andato subito a denunciare la cosa. Certo che dobbiamo esserci rincoglioniti tutti quanti per non aver sospettato di nulla lo scorso anno quando sotto i baffi ci facevano fessi. Qualche risultato, peraltro, l’abbiamo anche ottenuto, come il pareggio col Milan e la vittoria di Parma”.

Angelozzi chiude la sua intervista soffermandosi ancora su Andrea Masiello:”Se avessi sospettato di lui non l’avrei venduto solo in comproprietà, Credevo in lui come giocatore e come persona e sono mortificato con l’Atalanta per averglielo venduto. Pierpaolo Marino è come un fratello per me, prima che succedesse il tutto, il Presidente Percassi era disponibile a darci una mano per riscattare l’altra metà del ragazzo, ma adesso il suo valore è nullo. Noi ne usciamo distrutti, come società, sia economicamente che come immagine. Spero solo che la Giustizia sportiva capisca la nostra buona fede. La famiglia Matarrese in 35 anni dicalcio, non è mai stata sfiorata da nessuno scandalo”.

di Marco Orrù