Reggina-Sassuolo, per i calabresi altro passo falso e piovono fischi

La Reggina cerca di tornare al successo dopo quattro turni, ma al “Granillo” arriva un brutto cliente. Il Sassuolo ha perso solo una volta fuori casa, a settembre. I due allenatori si dispongono a specchio col 3-5-2. Da una parte, gli amaranto si dimenticano che Bonazzoli non c’è, ed esagerano coi lanci lunghi. Gli emiliani rispolverano Boakye, ma raramente riescono ad innescare sia lui che Sansone.
In seguito ad una delle tante mischie su calcio d’angolo, Rizzo liscia la conclusione al volo da fuori area, ma dietro di lui c’è Emerson. Il suo sinistro, scagliato da almeno 30 metri, rimbalza due volte e beffa Pomini. Subito lo svantaggio, il Sassuolo prova a salire di qualche metro, ma Pietro Marino trascorre un pomeriggio tranquillo fino al 34′.
Su palla inattiva, Cosenza trattiene in area Bianchi. È rigore, con Sansone che realizza dagli 11 metri, per la gioia dei due tifosi ospiti. Prima dell’intervallo, Boakye stende D’Alessandro con un calcione sull’orecchio; l’arbitro Massa opta per il giallo, ma ci penserà Pea a mandarlo sotto la doccia, sostituendolo con Masucci.
Un’occasione per parte ad inizio ripresa. Pomini respinge un bel destro di Campagnacci, mentre Longhi di testa grazia Marino da mezzo metro. Gli ospiti si difendono con tutti gli effettivi dietro la linea della palla, ma Breda non ne approfitta ed opera cambi scolastici.
La gara si spegne lentamente, prevalgono le paura. La tifoseria calabrese intona cori contro l’allenatore Breda, per lui quella di oggi sembrava l’ennesima ultima chance. Gli ospiti portano a casa un pareggio col minimo sforzo.

di Paolo Ficara