ESCLUSIVO Seriebnews racconta: storie e curiosità sulle maglie del campionato Bwin 2011/2012

Ogni settimana una squadra diversa. Ogni giorno una curiosità o una storia differente, per raccontare tutto sulle maglie delle squadre che fanno parte della Serie Bwin 2011/2012.

Terzo appuntamento:il BARI

Originalmente i calciatori indossavano maglia rossa e pantaloncini bianchi e giocavano principalmente contro marinai inglesi nel quartiere di San Pasquale. Il Bari ha finito la stagione 2007-08 con la maglia del centenario. Maglia tutta rossa della Erreà con numerazione dorata, pantaloncini bianchi e calze nere, stile Manchester United. Nei primi del novecento erano in attività accanto al F.B.C. Bari altre due società: la Foot-Ball Club Liberty (colori rosso-blu a strisce orizzontali, poi variato nel 1915 in bianco-blu verticali) e i rivali dell’ Unione Sportiva Ideale (nero-verde dal 1915). Mancava un simbolo per il club e bisognava decidere in fretta. Per la scelta della mascotte ci fu una polemica giornalistica tra i due colleghi Paolo Magrone e Alfredo Bogardo, entrambi giornalisti sportivi locali e appassionati di calcio, tra gli iniziatori del giornalismo sportivo in Puglia. Per la scelta definitiva fu lanciato un referendum. Paolo Magrone propose il “Pettirosso”, Alfredo Bogardo invece il “Galletto”. L’idea del galletto, aggressivo, pronto alla zuffa e a lanciare il suo saluto ad ogni nuovo giorno, finì col prevalere anche perché riconosciuto come un animale vivace e intraprendente, così come il carattere dei baresi. Non a caso, il sole sorge prima a Bari e poi nel resto dello “stivale”. In seguito il designer milanese Piero Gratton, dopo aver disegnato il lupetto della Roma nel 1978, creò anche il galletto nero stilizzato. Con il nuovo simbolo sul cuore, il Bari gioca le sue gare interne al San Nicola in completo bianco, rosso in trasferta (qualche volta se necessario anche in casa) e sfoggia una terza maglia blu scura come il mare Adriatico. Nel 1960/61 la figurina di Seghedoni aveva la particolarità del collo aperto a polo stile Benefica di Eusebio. Nel 63/64 lo scollo era a Vù rosso ed il bomber immortalato era Catalano. Nel 69/70 il Bari di Oronzo Pugliese indossava maglia e calzoncini bianchi come sempre, ma con l’eccezione dei calzettoni rossi. La divisa del Bari, squadra ascensore tra A e B, è stata legata alla casa tedesca per eccellenza, l’Adidas. Nel 1985/86 con Rideout e Cowans la maglietta aveva delle vistose righe orizzontali sulle spalle oltre a delle righine sottili stile Ipswich Town, mentre nel 1989/90 con Sud Leasing come sponsor commerciale e ancora Adidas come fornitore tecnico, la divisa tornava sobria ed elegante col girocollo rosso e le tre righe teutoniche sinonimo di sport e di calcio in particolare. Nel 90/91 la scollatura era molto evidente, da far invidia a Sophia Loren! Un collo davvero largo e quasi sbrindellato. Un fatto curioso nel 1993 al Romeo Menti di Vicenza. Il Bari si presenta in Veneto con il completino rosso che si confonde con i padroni di casa. L’arbitro non è d’accordo e fa indossare ai baresi una maglia verde rimediata nei magazzini dello stadio o chissà dove. Sul petto fu coperta la scritta dello sponsor con una pecetta bianca. Nel 94/95 con Protti, la parte superiore della maglia era composta da scacchi biancorossi, in stile maglia della Germania.
Nel 97/98 via Adidas ecco Lotto, con la decisione di giocare in casa con il completo rosso e maniche bianche come l’Arsenal. La scelta non piacque ai tifosi della nord, infatti nel girone di ritorno si rivide il classico bianco come prima maglia. L’anno seguente la Lotto forniva le mute anche a Parma e Piacenza ed il Bari raccolse meno frutti dalle grafiche estive. Una divisa discutibile, inserti troppi invasivi sulle spalle, sul petto e sulle maniche. Ecco fare il suo ingresso sulla scena della maglia away blu notte. Nel 99/00 sempre la Lotto ed il gol di Cassano all’Inter prima di Natale. La divisa migliora, i loghi della Lotto corrono sulle maniche ma il corpo centrale torna asciutto e molto incisivo. Nelle ultime stagioni è stata proposta anche una maglia dorata in caso di necessità in trasferta.

di Riccardo Morgigno