Sampdoria-Vicenza, ESCLUSIVO/ Gigi Cagni: “L’anno scorso mi sarei seduto volentieri sulla panchina della Sampdoria. Ora però penso solo al Vicenza”

Gigi Cagni

Si gioca domenica Sampdoria-Vicenza, una partita che diventa decisiva per entrambe le squadre. I blucerchiati devono vincere per dare continuità al loro gioco e ai risultati, dall’altra parte i biancorossi vogliono confermare il loro momento di forma.

Protagonista silenzioso del match sarà Gigi Cagni, che siede sulla panchina dei veneti ma che ha allenato i doriani dal 2000 al 2002.

E’ intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com lo stesso Cagni, che ha commentato insieme a noi la prossima vigilia della partita.

Mister, come arrivate a Sampdoria-Vicenza?
“La squadra è in crescita è sta rispettando il programma che mi ero prefissato. Stiamo migliorando e spero che i ragazzi facciano la partita che gli ho chiesto”.

La Sampdoria come la vede?
“Dopo la vittoria casalinga contro il Crotone e il pareggio con il Brescia si sono ripresi, almeno sotto il punto di vista dei risultati. Hanno grandissime qualità e andare a giocare a Genova non è mai facile”.

Come vive questa sfida da ex?
“Vivo la vigilia come un tecnico che ha allenato la squadra avversaria. Però mi concentro sulla mia squadra e non penso alle emozioni che proverò da ex. E’ importante che sul campo ci sia sempre una crescita costante”.

E’ vero che l’anno passato avrebbe voluto allenare la Sampdoria?
“Ero fra i palpabili per la panchina della Samp e ci avevo un pò sperato perché avevo voglia di allenare. Non ho giudicato affatto le scelte della Sampdoria. D’altronde ora è facile parlare, dopo che sono retrocessi. Non c’è la controprova che se fossi arrivato io la squadra non sarebbe retrocessa”.

Ma è vero che ci è rimasto male e che era convinto di poter salvare la squadra?
“Non ci sono rimasto male, ma avevo voglia di tornare in panchina e sarei stato felice di tornare dove ero già stato. La società lo sapeva bene della mia disponibilità, ma poi hanno fatto altre scelte. Non giudico affatto come hanno operato. D’altronde ora è facile parlare, dopo che sono retrocessi. Non c’è la controprova che se fossi arrivato io la squadra non sarebbe retrocessa”.

 

Matteo Fantozzi