Caso Bergamini,ESCLUSIVO/Parla la sorella di Denis:”Alfredo Rende sosteneva di aver scoperto qualcosa di importante”

Nei giorni scorsi, la procura di Castrovillari ha incredibilmente riaperto l’inchiesta legata a Donato “Denis” Bergamini. L’ex centrocampista del Cosenza, morì nel 1989  in circostanze mai del tutto chiarite. Si disse ufficialmente che era stato investito da un camion, ma negli anni a venire emersero moltissimi dubbi in quanto a ciò. In ESCLUSIVA per SerieBnews.com è intervenuta la sorella Donata, che ha anche confermato che l’ex magazziniere del Cosenza Alfredo Rende, prima di morire sosteneva di aver scoperto qualcosa di molto importante.

Quali sono innanzitutto le prime sensazioni dopo la clamorosa ma altrettanto giusta riapertura di questa inchiesta ?

“La sensazione è indescrivibile, 22 anni che ti trascini un bagaglio di ingiustizie, strano ma a distanza di 2 giorni, sono ancora felicemente bloccata. Alla felicità della notizia, si è aggiunta la gioia dovuta ai tantissimi messaggi euforici e telefonate dei ragazzi che da 2 anni stanno lottando con noi”.

Lei ed i suoi familiari, con questo caso chiuso nel lontano 1994, vi aspettavate questa evoluzione positiva a distanza di moltissimi anni ?

“Dopo aver visto il lavoro svolto dal mio avvocato, mi sentivo serena, ed ero molto ottimista”.

Nella trasmissione di Raitre “Chi l’ha visto ?”, lei ha dichiarato di aver ricevuto anche minacce di morte per via di questa nota vicenda. Come ha vissuto quei momenti ? Sta per caso vivendo tuttora delle situazioni analoghe ?

“Preferisco non parlare di allora, attualmente sono molto serena, oggi a differenza di allora non sono più sola, siamo seguiti da tantissimi amici, che come noi vogliono la verità, tutta la verità, ovunque ci spostiamo, dal sud al nord, abbiamo amici, che non ci lasciano mai soli, persone che ci accompagnano e che lottano con noi”.

Che cosa ne pensa infine della morte di Alfredo Rende, in circostanze che restato anch’esse del tutto sospette ? E’ vero che quest’ultimo voleva portarvi delle prove tangibili che Denis era stato ucciso e quindi non si era suicidato come stava sostenendo la procura di Castrovillari ?

“Della sua morte non posso dire nulla. Non so che cosa pensare. È vero però che aveva parlato con mio padre dicendo che sarebbe venuto da noi e ci avrebbe parlato solo a voce della morte di Denis, sostenendo che aveva scoperto qualcosa d’importante”.

di Francesco Vitale