ESCLUSIVA/Alessandro Budel: ”Ecco le ragioni del mio addio alla Pro Vercelli”

    Pro Vercelli
    Alessandro Budel durante Torino-Pro Vercelli di Coppa Italia ©Getty Images

    PRO VERCELLI BUDEL – L’addio di Alessandro Budel alla Pro Vercelli ha fatto molto discutere, soprattutto nelle modalità in cui è avvenuto. Riavvolgiamo il nastro. Il numero 5 dei bianchi, arrivato nel gennaio 2016 dopo una lunga esperienza al Brescia, era stato nominato capitano della squadra a inizio stagione e fino a novembre aveva disputato 10 partite, di cui 9 da titolare, in campionato, sempre con la fascia al braccio. Poi più nulla, una serie di panchine, fino all’ultimo giorno di mercato, lo scorso 31 gennaio, quando ha rescisso il suo contratto con il club piemontese. Per chiarire questi aspetti la redazione di Seriebnews.com ha contattato in ESCLUSIVA lo stesso regista lombardo, che ringraziamo per la disponibilità. Ecco le sue parole:

    Alessandro, puoi raccontare com’è finita a Vercelli?. Eri il capitano, hai giocato 10 partite fino a novembre, poi più nulla e la rescissione all’ultimo giorno di mercato. Cos’è cambiato?

    ”C’è stato uno screzio con l’allenatore, abbiamo avuto una discussione, un diverbio, e da lì il rapporto non si è più ricucito. Per il bene di tutti non aveva più senso che io rimanessi alla Pro Vercelli. Passare da essere il capitano ad essere messo in disparte credevo di non meritarlo e infatti il presidente è venuto a parlarmi, è stato chiaro e onesto ed abbiamo trovato la soluzione migliore per tutti. Mi è venuto incontro sulla rescissione, ci siamo chiariti io e lui e basta. Col presidente ci siamo lasciati benissimo. Lui mi ha sempre stimato, io ero arrivato lo scorso gennaio 2016 in una situazione difficile e ci siamo salvati. Quest’anno stavo anche meglio dello scorso anno e anche quando non ho giocato all’interno della squadra i miei compagni mi hanno sempre fatto sentire il loro capitano, anche se non giocavo più. Stavo da Dio lì. Per me non è stata una scelta facile, mi sentivo ancora il capitano di quella squadra, nonostante non ho più giocato. Non sarei mai voluto andare via, ma ripeto che passare da capitano a trovarmi in disparte non potevo accettarlo”.

    Successe lo stesso anche a Brescia l’anno scorso, vero?

    ”Sì, andai via l’ultimo giorno di mercato, ma lì era una situazione completamente diversa. Non era una situazione tecnica, era un fatto esterno. La società era cambiata, io avevo un contratto che per loro era troppo alto e quindi finché non trovato un accordo con la società per andare via non è stato facile. Vivevo da separato in casa. Ero fuori rosa sei mesi. Brescia comunque mi rimarrà sempre nel cuore, ho passato lì sei anni, ero vice capitano, uno dei giocatori più importanti, è stata forse la parentesi più bella di tutta la mia carriera, è quella dove ho passato più tempo e a cui sono rimasto più legato”.

    Voci di mercato ti danno vicinissimo al Catania, in Lega Pro. Puoi confermare?

    ”Sembrava ci fosse un interesse, ma la cosa forse è scemata perché non ho più sentito nessuno. Vediamo… E’ un periodo molto denso per loro perché anche oggi giocano un match di campionato (contro il Matera, ndr) e sicuramente sono concentrati su altro. Ho fatto due chiacchiere col Direttore, sembrava ci fosse un interesse, vediamo come andrà. Sicuramente ho ancora voglia di giocare. Avevo qualche dubbio dopo Brescia. L’anno prima avevo avuto un infortunio grave, al crociato, e quindi c’erano dei dubbi. Ma alla Pro Vercelli penso di averli spazzati via tutti, perché ho dimostrato fin dall’anno scorso di stare bene. E quest’anno mi sento ancora meglio. Ho fatto una buona preparazione, ho sempre giocato, almeno fino ad un certo punto della stagione e a livello fisico e soprattutto mentale ho ancora voglia di fare e non di ritirarmi. Ho una grande passione per questo sport e mi andrebbe di fare ancora un altro anno da calciatore. Lasciare il calcio quando sei ancora integro non è facile, lo accetteresti meglio se non lo fossi più, ma non è questo il caso”.

    Marco Orrù