Il giovanissimo attaccante di proprietà dell’Udinese è un pezzo pregiato della Nazionale, spunta l’Atalanta e niente approdo in Serie B
Appena pochi giorni fa ha firmato il suo primo contratto da professionista con la maglia dell’Udinese, società che ne ha seguito la crescita negli ultimi anni di trafila nella Primavera, ma aveva già esordito in Serie A lo scorso anno in una partita contro la Salernitana.
Oggi il giovanissimo Simone Pafundi, classe 2006, è indicato come uno dei talenti più promettenti del panorama calcistico italiano del prossimo futuro. Dotato tecnicamente, agile e di spinta offensiva, è riuscito ad essere tanto incisivo che ha guadagnato il rispetto e l’ammirazione di Roberto Mancini per la prima convocazione in Nazionale. Un processo di valorizzazione da sogno che potrebbe non finire qui: sebbene l’Udinese sia restio a privarsene tanto presto, senza neppure vedere di cosa è capace, l’Atalanta avrebbe già palesato l’intenzione di strapparlo dietro ad un’operazione di scambio secco.
Il tecnico dei bergamaschi, Gian Piero Gasperini, farebbe a meno del proprio difensore Matteo Ruggeri – anch’egli nel giro della Nazionale Under-21 – fresco di 90 minuti pieni nel corso dell’ultima partita di campionato giocata contro il Lecce. In questo scenario sfumerebbero tutte le possibilità di vedere il talento di Pafundi esplodere in Serie B.
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