La penalizzazione, appena aumentata di altri due punti, non impedisce al Bari di coltivare ancora sogni di gloria. La classifica impone invece alla Reggina di dare un impulso forte, dato che la sconfitta del Varese riapre il discorso play-off. Questo il quadro della sfida odierna tra galletti ed amaranto, purtroppo però manca la cornice: il gemellaggio tra le due tifoserie si consuma soltanto all’esterno del San Nicola, poiché i supporters calabresi sono privi di tessera del tifoso e non ottengono l’accesso allo stadio.
Qualche sorpresa nella formazione di Gregucci: c’è Viola ma si tratta dell’attaccante Alessio, che fa coppia con Ragusa, mentre il
fratello Nicolas ha una caviglia ko ed in mediana c’è spazio per Armellino (esordio assoluto) e De Rose. Torrente schiera un centrocampo di qualità, riproponendo Romizi, e i primi minuti vedono i padroni di casa molto pericolosi: viene giustamente annullato un gol a De Falco per fuorigioco, ma sia lui che Borghese falliscono ben due volte un facile tap in nella stessa azione.
La Reggina gioca a favore di vento, ed a lungo andare prova a prendere l’iniziativa: i guizzi di Viola creano qualche grattacapo, mentre i cross di D’Alessandro e Rizzato fanno il solletico a Borghese e Dos Santos. Nel miglior momento dei calabresi, arriva il vantaggio del Bari: Romizi mette in mezzo da destra, né Freddi né D‘Alessandro vanno a chiudere su De Falco, che mette nell’angolino col sinistro.
Ad inizio ripresa, gli uomini di Gregucci provano ad alzare il ritmo. Serve un altro guizzo di Alessio Viola per riequilibrare il match: il piccolo attaccante doma un pallone in area, lo mette in mezzo per l’accorrente Armellino che suggella una giornata indimenticabile. Destro imparabile da pochi passi, ed esordio in Serie B bagnato da un gol. Poi, corsa verso la panchina ad abbracciare il corregionale Belardi.
Tra le due compagini, sembra la Reggina quella maggiormente intenzionata a centrare l’appuntamento coi tre punti. Tuttavia, a due minuti dal termine, Garofalo va in percussione a sinistra e non trova opposizione: cross per Bogliacino, respinta difettosa di Zandrini e Stoian la
butta dentro da zero metri. Gregucci s’infuria prendendosela con una difesa ferma. Premiato l’orgoglio barese, mentre il campionato degli amaranto rischia di diventare anonimo.
Paolo Ficara
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