Padova-Torino, Presidente Abodi a RadioCalciomercato.it: “Ripristinata la classifica e la normalità, superando i conflitti”

Andrea Abodi

Il Presidente della Lega Calcio di Serie Bwin, Andrea Abodi, ha parlato ai microfoni di RadioCalciomercato.it, in merito allo 0-3 assegnato a tavolino al Torino dal Giudice Sportivo. Ecco le sue parole: “Per noi è importante recuperare un senso di normalità nella classifica. Non siamo entrati nel merito in un analisi dal punto di vista tecnico, non consente interpretazione però questo regolamento. Un procedimento assistito da consulenti tecnici. Una valutazione fatta dopo due mesi e mezzo, ma non è che ha modificato il quadro delle cose. Bisogna prendere atto, il soccombente potrà appellarsi in giudizio, ma anche negli altri gradi tutto avverrà molto velocemente. Preferisco non esprimermi, non è opportuno, sul fatto di rigiocare la partita. Faccio fatica a pensare a un’idea del genere, ma è solo un azzardo da parte mia. Ricordo la tempestività con cui un dirigente dell’Enel mise una comunicazione molto esplicativa di una loro responsabilità. Sono successi due fatti non ha funzionato l’impianto di backup, rispetto alla caduta. Il giudice scrive che chi avrebbe dovuto operare, non l’ha fatto. E’ sconcertante, dovrebbe essere tutto automatico. Di fronte la linea tecnica, però si può solo prendere atto”.

Sulla classifica il numero uno della Lega ha aggiunto: “Ripristinare la classifica voleva dire dare una definizione a una partita aperta. La modifica della classifica ha portato a una sostanziale normalità, superando conflitti. Capisco l’amarezza del Pescara. Non posso tollerare però che la figura del giudice sportivo, questione di garanzia, sia messa in dubbio da un tesserato. Il giudice sportivo non è un tifoso, anche se va allo stadio a vedersi una partita non è un’eresia. Ma fa il suo lavoro. Mi dispiace che qualcuno non capisca che non si deve tirare sempre in ballo la tifoseria. Conosco bene Cestaro, un uomo di sport e di responsabilità. Ha fatto una battuta mal interpretata. Andare alla ricerca di una foto del giudice con la sciarpa del Torino non va nella direzione del decoro, è solo gossip in un contesto dove c’è democrazia ma anche concetti che vanno gestiti con equilibrio. Non voglio far però polemica, dando importanza a una cosa marginale. C’è un procedimento che ha avuto il suo iter, anche troppo lungo. Si pensi al tempo per essere andati in profondità”.

Sui tre mesi di attesa: “E’ un tempo eccessivamente lungo. Se si fosse rigiocato subito invece che dieci giorni, se si fosse raggiunto il procedimento subito giusto si sarebbe fatto molto prima”.

Alla domanda sul senso di giocare i minuti finali, Abodi risponde: “Chiudere una partita è doveroso da parte nostra e delle squadre. La partita finisce, in ogni caso, al novantesimo. Avrei preferito finirla il giorno dopo. Si terminano le loro partite e poi si ha un procedimento. Lasciare una partita aperta avrebbe reso più imbarazzante il procedimento in caso negativo”.