EDITORIALE/ Le storiche promozioni del Carpi, mai con lo stesso allenatore

Carpi (getty images)
Carpi (getty images)

SERIE B CARPI – Un’impresa, un sogno che nessuno pensava. Il Carpi ha raggiunto, la settimana scorsa, la prima, storica, promozione in Serie A. Una cavalcata vincente, che ha visto la squadra di Castori dominare questo campionato di B dall’inizio della stagione.
Una promozione mai messa in dubbio; solo qualche passaggio a vuoto, coinciso con l’assenza di Jerry Mbakogu, vero trascinatori della compagine con i suoi gol.
L’ascesa del Carpi, da squadra di periferia a vera realtà del calcio italiano, è coincisa con un cambiamento al vertice: nel 2009, anno in cui i proprietari della seconda squadra della città (la Dorando Pietri) sono entrati interamente nel Carpi Fc 1909. Da allora il gruppo è sempre salito di categoria, tranne nel 2011-2012 (finale di Playoff di Lega Pro persa) e al primo anno di B, in cui è stata raggiunta una tranquilla salvezza.
Tutto figlio di un progetto che ha visto protagonista lo stesso allenatore? Niente affatto. La salita del Carpi è avvenuta nel segno del cambio in panchina: in 6 anni, infatti, dal 2008-2009 al 2013-2014, la società emiliana ha cambiato ben 12 allenatori: in D, il deludente decimo posto portò ad un doppio cambio di allenatore: prima Enrico Zanasi, poi Alberto Maresi.
L’anno successivo tocca a Francesco Cristiani, e l’anno dopo a Giancarlo D’Astoli. Il secondo posto, grazie al ripescaggio, porta dritto alla Serie C2 e squadra affidata a Stefano Sottil, che ottiene il primo posto e la promozione in C1.
Conferma? No. L’anno dopo la squadra è allenata da Maddaloni, esonerato, al suo posto Notaristefano: finale di Playoff persa contro la Pro Vercelli. L’anno dopo è l’anno buono,inizia Cioffi, ma poi con Fabio Brini viene centrata la storica promozione in Serie B.
In B, però, ci va Stefano Vecchi, ma non resta molto: dopo una serie di sconfitta si siede sulla panchina emiliana Beppe Pillon.
E alla fine, è arrivata la volta buona anche per il grande salto: Fabrizio Castori, che ha riscattato il brutto episodio del 2003-2004, quando fu coinvolto in una rissa e squalificato per 3 anni. Durante una finale playoff tra Cesena e Lumezzane
Chissà, forse il tecnico marchigiano sarà premiato per la promozione in Serie A con la riconferma, cosa più unica che rara, notando le ultime stagioni.
No gli auguriamo questo premio, sicuramente meritato visto il grande lavoro che Castori ha fatto quest’anno e l’umiltà che ha sempre dimostrato.

Luigi Fontana