Bari, Paparesta: “Cosi cambio il San Nicola”

Gianluca Paparesta (getty images)
Gianluca Paparesta (getty images)

SERIE B BARI – Il presidente Gianluca Paparesta, in una lunga intervista rilasciata a Epolis, torna sul tema stadio e lo fa con descrizioni più che mai dettagliate: “L’imponenza della struttura ha risvolti finanziari significativi. Il problema più grosso? Senza dubbio, quello delle infiltrazioni. In alcuni punti piove nei locali coperti e abbiamo trovato alcune controsoffittature imbarcate dal peso dell’acqua. E’ un problema serio”“Abbiamo messo al primo posto la sicurezza rispondendo all’istante alle prescrizioni della Commissione di vigilanza di pubblico spettacolo della Prefettura e dotando anche l’impianto di un gruppo elettrogeno che non c’era mai stato. La manutenzione a nostro carico? Vogliamo fare le cose per bene e, come si dice, la qualità ha i suoi tempi. Idee chiare, ma niente fretta”.

Integrazioni, analisi continuative: “Uno stadio efficiente, che ottimizza e valorizza gli spazi, che si dota di tecnologie adeguate, che dà vita ad attività complementari e collaterali a quella sportiva, attira sponsor, fornitori, società di servizi e pubblici. E’ l’idea dello stadio polifunzionale che certo non invento io, ma che è ormai letteratura in Europa e Nord America”.

Cosa invece è stato già fatto? Paparesta spiega… “Intanto abbiamo oggi un quadro chiaro dei punti di forza e debolezza dell’impianto. Poi abbiamo messo mani alla hall, alla sala stampa, abbiamo allestito la palestra della squadra con una pavimentazione in tartan e l’abbiamo arricchita di nuovi attrezzi, in un altro ambiente abbiamo sistemato dell’erba sintetica per consentire lo svolgimento di particolari esercizi in caso di pioggia, abbiamo risistemato l’area vip, negli spogliatoi abbiamo delle tv che permettono una migliore didattica dell’allenatore con i calciatori”.

Sul terreno di gioco Paparesta assicura: “E’ un lavoro al quale tengo particolarmente. Un campo in condizioni ottimali è sempre un vantaggio per le squadre tecniche e la nostra lo è. Poi il manto erboso è l’elemento di una partita più esposto alla visibilità televisiva. Presentarsi nel migliore dei modi al pubblico italiano che ci segue mi sembra un valore non trascurabile”.