Padova, Trevisan: “Dobbiamo onorare la maglia che portiamo. Su Pea…”

 

Trevisan

PADOVA SPEZIA CONFERENZA STAMPA TREVISAN / BRESSEO – Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa a Bresseo del difensore del Padova Trevor Trevisan sul prossimo impegno di campionato, che vedrà impegnati i biancoscudati contro lo Spezia di Luigi Cagni, riportate dal sito ufficiale della società veneta: “Nello Spezia ci sono tre ex, sento molto spesso Bovo mentre Di Gennaro si sente con Legati e Schiavi lo sentiamo a turno. Siamo rimasti in ottimi rapporti e avendo giocato tre anni con Bovo è nata una bellissima amicizia. È bello giocarsi contro, vediamo come andrà a finire. Da un paio di settimane siamo più tranquilli ed affronteremo queste sfide in maniera più serena, ma anche col Sassuolo abbiamo dimostrato che non concediamo e che non concederemo niente! Indossiamo una maglia importante e va rispettata, e poi ci teniamo a congedarci al meglio dal nostro pubblico. Il pareggio di Sassuolo? Non è mai piacevole essere sotto di un gol dopo un minuto, ma siamo stati bravi ad agguantarli e a gestire al meglio il risultato! L’ammonizione per proteste? Ero arrabbiato per un fallo su Renzetti non visto dal guardialinee a mezzo metro, a fine partita ho anche parlato con l’arbitro e mi ha spiegato che dei quattro che hanno protestato uno va punito. Pea? Noi con il mister ci siamo trovati bene, nonostante le mille voci dei giornalisti sullo spogliatoio spaccato, ma ci siamo abituati, se uno dovesse dipendere da quanto scritto allora metà squadra dovrebbe giocare nella Primavera! Ci ha salvato e da parte nostra c’è un ottimo feeling, ma le decisioni spettano ad altri. Noi dobbiamo solo pensare a metterci a disposizione. La spedizione da Cestaro? Siamo andati in sei per dare la fiducia a Colomba perché se si cambiano due allenatori in un anno c’è qualcosa che non va. Il nome di Pea non è stato fatto, mi sono anche stancato di parlare di questo discorso. Potevamo esserci noi in zona playoff. Possiamo solo fare mea culpa! Però siamo stati bravi a salvarci con tre giornate di anticipo, anche se gli obiettivi erano ben altri”.