Cesena, la svolta non c’è stata…ecco perchè!

L’attesa svolta (fino ad ora) non c’è stata. L’inizio da incubo del Cesena e la sostituzione del tecnico Nicola Campedelli con Pierpaolo Bisoli non ha apportato l’inversione di tendenza che auspicavano la città sportiva. Nonostante la retrocessione amara in cadetteria i sostenitori avevano sottoscritto in estate circa 7500 abbonamenti per sospingere il Cavalluccio verso il ritorno in massima serie. Dopo tre sconfitte consecutive, dieci reti subite il club si è rivolto a quel tecnico che aveva regalato lo strepitoso doppio salto dalla Lega Pro alla A. Il Cesena nelle sette partite successive ha collezionato nove punti con due vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Sono stati appena quattro i goal messi a segno (due nelle gare d’esordio della precedente gestione), mentre è migliorato il trend difensivo (togliendo il rovescio pesantissimo di Modena). Ed è proprio la fase offensiva che preoccupa di più la piazza romagnola, ovvero il peggior attacco del campionato. Delle sei marcature totali infatti sono due quelle griffate da Mattia Graffiedi e altre di Gianluca Comotto, difensore che ha riassaporato questa gioia a distanza di quasi quattro anni. Fino ad ora mancano degli attaccanti ovvero di Davide Succi aspettando il miglior Gianluca Lapadula, 24 goal lo scorso anno con il San Marino e un precampionato positivo prima di qualche guaio fisico patito. Intanto però la classifica langue, qualche mugugno comincia a serpeggiare nell’ambiente. C’è un tris di partite che attendono il Cesena con Livorno, Grosseto e Padova esami che dovranno essere superati per tentare di scalare la generale.