Calciomercato Reggina, ESCLUSIVO/ Pavoletti: “So dell’interesse, voglio essere protagonista”

Leonardo Pavoletti

 

Fumata grigio scura. È vero che il Sassuolo vuole trattenere Leonardo Pavoletti, rientrato dal prestito al Lanciano, ma è anche vero che il primo tentativo di rinnovargli il contratto è andato a vuoto. L’attuale accordo scade nel 2013, e senza prolungamento si possono aprire vari spiragli, tra cui quello che conduce a Reggio Calabria. Lo ammette anche l’agente del centravanti: “La Reggina sta dimostrando maggiore volontà, rispetto al Sassuolo, di aggiudicarsi le prestazioni di Pavoletti”. Ed allora eccolo qui, disturbato durante le sue vacanze nei dintorni di Livorno, il bomber Leonardo Pavoletti che spiega la situazione in esclusiva a SerieBnews:

 

Cosa ti aspettavi a livello personale e di squadra, all’inizio della stagione appena conclusa?

“Ero partito in ritiro col Sassuolo, sapendo che poi sarei sceso di categoria per farmi le ossa. Il Lanciano ha costruito una squadra che puntasse alla salvezza tranquilla, ma nel corso del campionato abbiamo espresso un bel gioco. I risultati sono venuti di conseguenza”.

 

Anche a Pavia ti eri ritrovato protagonista di una stagione esaltante.

“A Pavia avevo fatto bene, ma poi c’erano stati dei problemi con l’allenatore. L’ultima parte di campionato non la giocai come la prima, pur avendo messo a segno 9 gol. Mi penalizzò un po’. Poi ne è seguita una stagione difficile alla Juve Stabia, ma quest’anno mi sono sbloccato (17 gol, capocannoniere della C1 gir B, ndr)”.

 

A Pavia hai giocato con Acerbi. Gli hai chiesto informazioni sulla Reggina?

“Ancora non l’ho sentito, sarà preso dalla gioia. Non capita tutti i giorni di firmare per il Milan, adesso non è il caso di disturbarlo. Ci sarà modo di sentirlo in seguito. Quest’anno ho giocato assieme a Vincenzo Sarno, mi ha parlato molto bene del presidente Foti”.

 

Intanto è la Reggina ad aver preso informazioni su di te…

“Da quello che ho saputo, sì. Siamo all’inizio, non si conoscono le intenzioni del Sassuolo. Fa piacere che una squadra importante come la Reggina abbia chiesto informazioni su di me”.

 

Gli osservatori della Reggina hanno visionato spesso il Lanciano. Sapevi che erano lì per te?

“Non lo sapevo. So che prima avevano parlato bene di me, ma non che fossero venuti solo per guardarmi. C’era anche Sarno che è di proprietà della Reggina, pensavo osservassero lui”.

 

Il Sassuolo ti ha acquistato qualche stagione addietro, ma ti ha sempre mandato in prestito. Adesso sei andato in doppia cifra, e ti vogliono trattenere. A livello di orgoglio, cosa scatta?

“Sappiamo che il calcio è fatto di numeri. Se mi si fa capire che non sono pronto, devo dimostrare che qualcuno si sbaglia. Quest’anno l’ho dimostrato, ora spero di essere preso in considerazione. Vedremo che proposta faranno. Alle condizioni attuali, a gennaio andrei già in scadenza. Va presa una decisione adesso”.

 

Credi che il Sassuolo ti tratterrà anche se non firmerai il rinnovo?

“Dipende da come si comporteranno. Non penso che mi vogliano fare la guerra. Se mi tengono sono contento, ma non ho voglia di stare in panchina a fare la quinta o sesta punta. Voglio essere protagonista. Poi, giustamente, la maglia va conquistata. Però essere considerato l’ultima scelta mi pare inopportuno, per un ragazzo di 23 anni che viene da un campionato vinto”.

 

Facciamo finta che sei svincolato, ed hai le proposte di Reggina e Sassuolo. A livello di appeal, chi ti attira di più?

“Vengo da Livorno, che è una città calorosa. Credo che il calcio si faccia meglio a Reggio Calabria. L’anno scorso ho respirato l’ambiente del Sassuolo, ho conosciuto i ragazzi e mi farebbe piacere rimanere. Alla fine, noi siamo mercenari. Se stai in panchina a 23 anni, perdi un treno importante. Ed io non ho voglia di perderlo”.

 

Che novità ti aspetti?

“Oggi ho sentito il mio procuratore, mi ha parlato della Reggina. Siamo ancora in alto mare, bisogna aspettare la prossima settimana. Dipende dal Sassuolo, ad oggi non mi posso esprimere”.

 

Le tue caratteristiche?

“Sono una prima punta, mi sacrifico tanto per la squadra ma poi mi piace stare in mezzo all’area a lottare. Mi hanno sempre detto che corro molto di più rispetto ad un centravanti normale”.

 

L’exploit di quest’anno è dovuto più ad una tua crescita, o ad un modulo che ti favoriva?

“Sicuramente sono cresciuto molto a livello mentale e calcistico, ma anche il modulo 4-3-3 mette la prima punta in condizione di fare gol. Tante occasioni me le sono create da solo, quindi è una concomitanza di fattori”.

 

Paolo Ficara