Calcioscommesse, pm Di Martino: ”Criscito può partecipare tranquillamente agi Europei. E’ stato fatto un provvedimento anche a suo favore”

Procura di Cremona

 

Il pm della Procura di Cremona Stefano Di Martino sta parlando in questi momenti in conferenza stampa per spiegare gli ultimi sviluppi sul calcioscommesse. Ecco le prime parole: ”La novità rilevante di questa ultima parte dell’inchiesta iniziata un anno fa, è la presenza di un filone di ungheresi nell’inchiesta. Le nostre carte documentano rapporti tra gli zingari Gegic e Iliewski e questi ungheresi. La partita da cui nasce tutto è Lecce-Lazio, ma ci sono anche altre gare del campionato di serie A, per esempio Bari-Sampdoria. Parallelamente a Lecce-Lazio si muove Lazio-Genoa, partita per la quale sono stati effettuati alcuni arresti. Tra le varie novità vi è l’emergere di un gruppo svizzero. Per Lecce-Lazio si parla di 2 milioni di euro, di cui 600.000 per la corruzione dei protagonisti e vi è una sovrabbondanza di elementi.. Le otto partite del Siena riguardano la scorsa stagione della Serie B. Per la partita Brescia-Lecce possiamo parlare di riciclaggio”. Di Martino poi parla di Antonio Conte e Domenico Criscito: ”Ci sono otto partite del Siena sotto la lente, tra gli indagati ci sono anche l’ex allenatore Conte ed il presidente Mezzaroma. Criscito ha ricevuto solo un’informazione di garanzia, è un problema che riguarda solo lui e non altri soggetti della Nazionale. Vi chiedo di non enfatizzare eccessivamente le informazioni di garanzia, è uno strumento che mette l’indagato nella possibilità di difendersi. Il giocatore può tranquillamente partecipare agli Europei”. Di Martino non sa se sarà la fine o meno dell’inchiesta: ”Non so se siamo alla fine: se uno vuole va avanti all’infinito. In questo genere di cose una fine deve esserci, ma il mio ufficio ha dimensioni limitate ed è sguarnito di magistrati e personale. Non abbiamo neanche un commesso in ufficio, quindi sarà impossibile prolungare il procedimento, perché non possiamo reggere questa situazione per molto altro tempo”.

di Marco Orrù