Vicenza, Cagni: “Nessuno ha più il coraggio di dire le cose in faccia, ma ora penso solo alla salvezza”.

Due vittorie nelle ultime tre gare: così Gigi Cagni sta provando a conquistare la salvezza alla guida del Vicenza, ma mancano ancora 90′ alla fine del campionato. Ecco quanto dichiarato dall’attuale tecnico del club veneto ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: “La salvezza sarebbe importante come quella col Piacenza al primo anno di A. A me non piacciono i numeri, però vorrei chiarire una cosa: ho fatto 33 punti in 25 partite, anzi sarebbero 24 perché quella di Pescara non la considero, non l’avevo preparata io. Chi è arrivato prima e dopo di me (Baldini e Beghetto, ndr) ne ha fatti 8 in 16: meno della metà. Perché mi hanno mandato via? Non lo so, la motivazione ufficiale è che c’erano state incomprensioni con i giocatori. Non è vero: dopo l’esonero, mi hanno chiamato tutti per dire che erano con me. Tutti. Ma essere licenziato ci sta, quello che mi ha fatto male è stata la telefonata: nessuno ha più il coraggio di dire le cose in faccia. L’uomo salvezza? Non c’è un leader: ci sono giocatori di qualità, come Pinardi e Abbruscato. E come Maiorino: senza il suo gol nel recupero al Modena, oggi saremmo già spacciati”.