Calcioscommesse Brescia, Iaconi: “Depresso per il deferimento, ma ho fiducia nella giustizia”

Andrea Iaconi

“Sono depresso, basta poco per cancellare trent’anni di condotta sempre più che corretta”. A dirlo è il direttore sportivo del Brescia Andrea Iaconi, colpito dai deferimenti per il calcioscommesse per un presunto illecito risalente al periodo in cui lavorava per il Grosseto. L’accusa lo ha turbato al punto che ha congelato la proposta di un nuovo contratto quadriennale da parte del suo presidente Corioni. “Lo sapete tutti perché sto aspettando. Questo deferimento è una mazzata – ha detto il ds in un’intervista a ‘Bresciaoggi’ -. Ideatore di un tentativo di illecito? Io? Sto male al solo pensiero di essere stato deferito. La realtà è che Carobbio mi tira in mezzo per sentito dire”. Il riferimento è alle parole dell’ex calciatore dell’Albinoleffe, che ha indicato Iaconi come l’ideatore del tentativo di combine di Ancona-Grosseto dell’aprile 2010, quando avrebbe offerto soldi ai giocatori avversari per perdere la partita: “Pazzesco. A parte che non avevo tutti quei soldi con me, ci sono gli altri giocatori del Grosseto e anche quelli dell’Ancona che negano la mia presenza. Il Grosseto era a Norcia in ritiro punitivo dopo una sconfitta con il Lecce e ad Ancona si doveva vincere per sperare nei play-off, che poi non centrammo. Fiducia nella giustizia? Devo averla. E pensare che in trent’anni non ho mai visto un’aula di tribunale e non ho nemmeno mai avuto bisogno di un avvocato. Ai miei giocatori ho sempre parlato, all’inizio di ogni stagione, di lealtà e di principi. Questo è il mio modo di essere. Corioni mi chiama più volte al giorno, cerca di tirarmi su, di sdrammatizzare. E’ unico. L’ultima volta cosa mi ha detto? Se mi doveva portare le arance…”.