Calcioscommesse, Abete: “Le procure lavorano in profondità, ma attenzione ai giudizi affrettati”

Giancarlo Abete

Le ultime rivelazioni emerse in particolare dal verbale dell’interrogatorio di Carlo Gervasoni rischiano di allargare il cerchio di giocatori e squadre coinvolti nel calcioscommesse. Sulla vicenda è intervenuto oggi il presidente della Figc Giancarlo Abete, che ha voluto rassicurare sull’incisività del lavoro degli inquirenti ma anche invitare alla cautela sui tanti nomi tirati in ballo. Ecco le sue parole, a margine della conferenza stampa di presentazione di ‘RaiSport News’: “Tutti, dirigenti, cittadini e tifosi, devono sapere che si sta facendo un lavoro in profondità da parte delle procure della Repubblica e di quella federale. In questo momento serve concentrazione e attenzione, ma anche rispetto per non affrettare giudizi. C’è la necessità infatti di avere prima dei riscontri che devono venire dalle procure e dal nostro sistema di giustizia sportiva, che sta lavorando con professionalità. Bisogna stare attenti a formulare valutazioni perché se parliamo, con tutto il rispetto, delle esternazioni degli ‘zingari’ o di altri, senza nessuna logica, si corre il rischio di costruire una dimensione comunicazionale che può non corrispondere alla realtà. Bisogna vedere poi in concreto quali sono i fatti. La vastità del fenomeno è da valutare in relazione a quelle che saranno poi le conclusioni delle indagini. E se alla fine dovessero interessare un numero significativo di tesserati, si dovranno fare riflessioni importanti. Senza dimenticare che a noi preoccupa l’aspetto sportivo, non interessa la conseguenza penale di un atto svolto da un tesserato su cui poi decidono i tribunali dello Stato. Non è una sottovalutazione del problema, che resta significativo, e che va monitorato con grande attenzione e stroncato con le sanzioni decise dagli organi di giustizia. Giustizia ‘a rate’? Non siamo preoccupati, non si può pensare di aspettare di accorpare tutte le informazioni che abbiano una matrice criminosa per poi attivare l’iter complessivo, nemmeno le procure della Repubblica si sono comportate in questo modo. È impensabile avere la presunzione di aspettare la chiusura del cerchio da parte delle procure della Repubblica per attivare l’iter della giustizia sportiva. Ed è impensabile che la procura federale, avendo delle situazioni parziali, non si attivi. Se così fosse Doni, Santoni, Gervasoni e altri sarebbero regolarmente in attività. Tecnicamente è una situazione impraticabile”. Abete inoltre ha confermato che sarà la “fine di aprile” il termine ultimo per far scattare i deferimenti, che porteranno “secondo i tempi tecnici all’allestimento dei procedimenti presso gli organi di giustizia di primo e secondo grado, fatti salvo poi gli appelli in altre sedi”.