Pescara-Reggina 0-2, Gregucci intrappola Zeman

Ci si aspetta una partita spumeggiante, tipica da “over”, tra i due migliori attacchi del campionato. Pescara e Reggina sono chiamate rispettivamente a confermare e rilanciare le proprie ambizioni di alta classifica, nel recupero del quinto turno di Serie B. Il ritorno di Insigne consente a Zeman di schierare il tridente titolare, ma i tatticismi di Gregucci, che opta per il 5-3-1-1, mettono il silenziatore agli abruzzesi. Gli inserimenti di D’Alessandro e Castiglia, in particolare, sbarrano la strada sulla corsia destra.

Dopo pochi minuti, si intuisce che la linea Maginot amaranto dà i suoi frutti. Emerson azzoppa il danese Nielsen e costringe Zeman al primo cambio, inserendo Konè. Sono gli ospiti ad avvicinarsi dalle parti di Anania, sollecitato prima da Ragusa con un tiro dal limite e poi da Bonazzoli su punizione. Al 25’, Freddi incorna su angolo di Viola e manda sulla traversa: Bonazzoli si inventa cestista e va al rimbalzo, insaccando di testa da pochi metri.

Il Pescara non approfitta delle poche sbavature avversarie. L’occasione più clamorosa è ad inizio ripresa, quando Insigne serve centralmente Immobile che elude il fuorigioco: Zandrini prima subisce un dribbling ad uscire del centravanti, poi riesce a neutralizzare la sua debole ciabattata. La Reggina è ormai in modalità contropiede, e si affida alle scorribande di Ragusa. L’ex salernitano sembra un pirata sulla trequarti biancazzurra e fa due volte le prove generali del gol. Poi al 69’ elude ancora una volta il fuorigioco, salta il portiere e ne vanifica il ritorno con un rasoterra ad incrociare per lo 0-2.

Zeman cambia due terzi di tridente, ma ottiene solo una brutta reazione di Immobile al momento della sostituzione con Soddimo. La spunta Gregucci, bravo ad intrappolare tatticamente l’avversario grazie ad un centrocampo votato al sacrificio, nonché a Ragusa capace di cantare e portare la croce. Il Pescara rimanda l’aggancio alla seconda posizione e sembra imballato, fatta eccezione per l’ispirato Insigne. La Reggina, che fuori casa non vinceva da ottobre, si porta a tre lunghezze dalla zona play-off.

Paolo Ficara