Torino-Sampdoria, la sfida dei simboli: Ogbonna vs Gastaldello

Angelo Ogbonna, Torino

 

Che ci fanno in serie B due come Ogbonna e Gastaldello? Semplice tentano di aiutare le loro squadre a tornare in serie A. I due difensori, infatti, pur di restare con le loro rispettive squadre hanno resistito alle offerte di altri club. Troppo forte l’attaccamento alla maglia, troppo forte il desiderio di lottare per i colori di Torino e Sampdoria.

Angelo Ogbonna deve tutto al Torino che lo prese giovanissimo, nel lontano 2002. Dal granata all’azzuro il passo non è breve eppure il difensore è riuscito a conquistare la maglia della nazionale maggiore nonostante la militanza nel campionato cadetto. Grazie al suo talento e alla sua applicazione. Tanti sono i club che vorrebbero il granata che però, per il momento, ha un solo desiderio: riportare il Toro tra le grandi per diventare ancora più grande visto che Angelo è già un grande. E Prandelli sorride.

Come sorride pensando a Gastaldello. Proprio il tecnico di Orzinuovi ha portato il giocatore della Samp in nazionale. Era l’estate del 2010, due anni fa. Erano altri tempi, i doriani si giocavano l’accesso alla Champions League. Il sogno diventava realtà. E se Cassano e Pazzini regalavano gol e gioie, Daniele guidava la retroguardia con l’esperienza propria solo ai grandi difensori. Tutto ciò che è bello, però, dura poco. E così nel giro di 365 giorni la Samp si è ritrovata dall’Europa alla Serie B. Tanti hanno lasciato la squadra, per svariati motivi, ma Gastaldello è sempre lì. E’ stato accostato a Inter e Juventus ma è rimasto in blucerchiato per tornare subito nella massima categoria. E’ rimasto per lottare contro le insidie inaspettate della cadetteria.

Due cuori, due capitani, due idoli. Ogbonna e Gastaldello.

Antonio Modaffari