Reggina, Buscè è un ex mai rimpianto

Antonio Buscè e la Reggina, storia (breve) di un amore mai sbocciato. Sabato il “Granillo” rivedrà protagonista uno dei presunti punti di forza della squadra affidata a Walter Novellino, un paio di stagioni fa. L’esterno dell’Empoli avrà la possibilità di farsi rimpiangere, dopo aver sciupato l’occasione di rilanciarsi in riva allo Stretto, nell’anno in cui i pronostici davano per favoriti gli amaranto. Per il momento, la tifoseria lo ricorda per diverse prestazioni sottotono, mentre il presidente Foti rimpiange il lauto ingaggio elargitogli per sei mesi.

La Reggina lo acquistò a titolo definitivo dall’Empoli nel luglio 2009, dopo aver mollato la trattativa per il più giovane Rispoli, ex Brescia oggi alla Sampdoria. L’arrivo di Buscè fu caldeggiato dalla strana coppia Martino-Novellino, direttore sportivo ed allenatore dell’epoca, protagonisti anche di altre discutibili scelte di mercato. Tra queste, la rinuncia ad acquistare Djamel Mesbah, attuale esterno del Milan, finito poi al Lecce per modica cifra, nonché lo svincolo del forte e giovane esterno Alessio Sestu. E dire che, nel 2005, Foti respinse l’idea di Mazzarri circa l’acquisto dell’empolese, in quanto giudicato “vecchio”.

Lillo Foti avallò quelle decisioni, salvo poi dividere in parti uguali le responsabilità di un calciomercato fallimentare. Impiegato prima da esterno basso e poi sulla linea dei centrocampisti, Buscè non riuscì ad incidere sotto la guida di Novellino, così come tutto il resto della squadra. Paradossalmente, l’unico gol lo mise a segno nella gestione Iaconi, l’allenatore che a lungo andare lo pose fuori squadra con l’avallo della società.

Il mercato di gennaio si presentò come occasione, da parte della Reggina, di piazzare altrove i presunti leader dello spogliatoio. Buscè, Cacia, Mario Cassano e Volpi tra di loro andavano molto d’accordo, ma le prestazioni portarono tre di questi a finire fuori rosa già a dicembre. L’oneroso ingaggio dell’oggi 36enne di Gragnano rappresentò un ostacolo, risolvibile solo con uno scambio alla pari. Il Bologna, gestito all’epoca da Luca Baraldi, lo rilevò a titolo definitivo mandando in Calabria il centrocampista Giacomo Tedesco.

Fu proprio una deludente prestazione in Empoli-Reggina a far perdere i galloni da titolare a Buscè, nel 2009. Ironia del destino, l’esterno è finito in panchina nell’ultima gara dell’Empoli, ma entrando nella ripresa ha segnato il gol del pareggio col Crotone e adesso si aspetta una maglia da titolare. Sabato c’è Reggina-Empoli, difficile stabilire se sia più Buscè a covare sentimenti di vendetta, o se sia più la società amaranto a volersi rifare.

Paolo Ficara