Serie B, presidente Abodi: “Gare rinviate per la sicurezza dei tifosi”

Con Brescia-Torino sono cinque le gare in Serie B rinviate per maltempo: ecco la disamina del presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, che ha parlato dei criteri adottati per i rinvii, di calendari, stadi e calcioscomesse: “Le gare sono state rinviate per la sicurezza dei tifosi vista la condizione degli stadi, in B quasi tutti scoperti. In questi giorni, grazie al prezioso e puntuale lavoro svolto con società e autorità preposte al controllo e alla sicurezza degli impianti, siamo comunque riusciti ad anticipare le decisioni, tanto che nessuna squadra è partita inutilmente per la sua trasferta. La settimana della sosta, a fine febbraio, potrà esaurire il calendario dei recuperi delle gare rinviate nelle ultime giornate. Il nostro calendario è condizionato da quelli internazionali e da quello della Coppa Italia. Anche noi come ha auspicato il presidente Abete vorremmo anticipare l’apertura della stagione, in modo da avere diverse soluzioni per eventuali recuperi e limitare i turni infrasettimanali. In attesa della riduzione del campionato a 20 squadre che ci auguriamo possa consolidarsi nelle prossime due stagioni. Quest’anno, peraltro, al vincolo iniziale dovuto alla Coppa Italia ne corrisponde uno finale per l’Europeo. Dobbiamo però dare un senso al disagio che stiamo vivendo e abbiamo vissuto in questi giorni, anche per rispetto verso i tifosi. In questo senso, oltre ai calendari, una risposta la deve dare anche la legge sugli stadi, che garantirebbe impianti più moderni e rispettosi della gente, nei quali sia possibile giocare anche in giornate come queste, come accade in quasi tutta Europa anche a latitudini superiori alla nostra. Calcioscomesse? I presidenti delle società coinvolte devono rifarsi del danno subito attaccando il patrimonio dei giocatori che vengono condannati e potranno contare sul nostro totale appoggio. Chi non rispetta le regole deve sapere di correre anche questo rischio: oltre a smettere di giocare, vedrà attaccato anche il suo patrimonio personale. In ogni caso c’è un gap culturale e informativo che insieme all’Aic stiamo cercando di colmare. Credo che qualche giocatore di troppo non sappia di non poter in alcun modo scommettere, direttamente o indirettamente”.