Grosseto-Reggina, pochi rischi e poche emozioni

Scontro diretto tra due inseguitrici dei quartieri alti. Il Grosseto prova dall’inizio del campionato ad inserirsi nella lotta promozione, mentre la Reggina ci è uscita da una settimana. Viviani riesce a recuperare Sforzini ed opta per il 4-5-1, mentre Gregucci fa esordire Zandrini ed Angella oltre a rispolverare Barillà nel 3-5-2. Un avvio di gara abbastanza gagliardo, da ambo i lati, produce tuttavia solo lavoro di ordinaria
amministrazione per i due portieri.

Tra i padroni di casa è soprattutto Caridi, reggino di Mosorrofa, ad assumere l’iniziativa partendo da sinistra. Sforzini si dimostra sciupone in un paio di circostanze. Brilla il difensore Angella tra i calabresi, mentre il regista Viola prova talvolta a lanciare Ceravolo alle spalle della difesa avversaria. La gara perde ritmo col passare dei minuti, anche se nel finale di primo tempo è Bonazzoli a non sfruttare un paio di occasioni in area, prima di testa e poi col sinistro.

Ad inizio ripresa, sia Grosseto che Reggina reclamano un rigore. Prima è Petras a venire a contatto con Ceravolo, a pochi passi da Narciso; poi Sforzini supera Angella in posizione defilata, ma finisce a terra. Più vibranti le proteste degli amaranto. Al 62’, Caridi prova a scuotere tutti dal torpore: doppio dribbling dalla sinistra verso il centro e destro di poco a lato. Anche Bonazzoli prova a spezzare l’equilibrio al 78’, ma Narciso fa buona guardia su una sua zuccata in tuffo.

Le squadre si accontentano di uno 0-0 che lascia poco spazio alle recriminazioni. Grosseto e Reggina rimangono appaiate in classifica, ma vengono superate dal Brescia e scivolano all’ottavo posto. I toscani non hanno fatto molto per sfruttare il fattore campo, mentre Gregucci rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria.

Paolo Ficara