Modena-Reggina, altalena di emozioni al “Braglia”

Il Modena tenta di rifarsi dopo l’immeritata sconfitta a Verona, contro la Reggina del nuovo corso targato Angelo Gregucci. Il suo collega Agatino Cuttone rinuncia a Ciaramitaro e Greco, rimpiazzandoli con Nardini ed il neoacquisto Ardemagni. Gli amaranto si presentano col tridente Ceravolo-Bonazzoli-Campagnacci. Dopo un paio di tiri innocui, da parte dei canarini, Adejo al 6’ trova la coordinazione per colpire al volo di piatto, su un cross proveniente da destra. Palla nell’angolino, peccato però che sia la porta della Reggina.

L’autorete sembra galvanizzare il Modena, che prova a raddoppiare soprattutto con Di Gennaro. Gli ospiti rimettono la gara sui binari della parità già al 12’: spunto di Ceravolo sulla destra, tocco per Nicolas Viola che dal limite spara un terrificante sinistro. Guardalben vola, ma la sfera si insacca imparabilmente. Due minuti dopo, la sfortunatissima giornata di Adejo si conclude con un infortunio muscolare alla coscia. Al suo posto, entra Antonio Marino. Un palo colpito da Di Gennaro, ed un destro a botta sicura di Campagnacci deviato in angolo, caratterizzano la seconda parte della prima frazione.

Entrambe le compagini vogliono vincere, ma i ritmi alti che caratterizzano i primi 45 minuti si abbassano inevitabilmente nella ripresa, che è decisa dagli episodi. Al 52’, l’arbitro Giancola veste i panni del boia per il Modena, punendo una trattenuta di Perna su Bonazzoli con rigore e cartellino rosso. Ceravolo tira forte e preciso, e col vantaggio in tasca sia nel punteggio che negli uomini, per la Reggina la strada sembra in discesa.

Gregucci forse vuole proseguire sulle ali dell’entusiasmo, approfittando dell’uomo in più, e mantiene in campo le tre punte. Non fa i conti con le energie dei suoi, che si vanno lentamente spegnendo, ed ecco servito il suicidio. Al 59’, Di Gennaro pesca Stanco che elude la trappola del fuorigioco, si presenta davanti a Pietro Marino che tocca ma non basta, la palla finisce in rete dopo aver colpito il palo interno. Al 68’, il portiere calabrese va in uscita alta su angolo, Stanco lo tocca, la palla gli sfugge e Carini è il più lesto di tutti ed insacca a porta vuota.

Non si capisce se sia più il Modena ad essere incredulo per il vantaggio, o la Reggina a sentirsi imbarazzata per il patatrac. Gli assalti degli amaranto sono poco lucidi. Un’altra espulsione, comminata a Signori per doppia ammonizione, contribuisce ad allungare il recupero. In uno dei tanti palloni buttati in mezzo nel finale, ci mette il piedino D’Alessandro, subentrato a Colombo, per siglare il gol del 3-3 che chiude il match. A dire il vero, c’è spazio anche per una rete annullata a Stanco per dubbio fuorigioco all’ultimo istante. Sarebbe stato il colmo.

Paolo Ficara