Vicenza-Reggina, nessun lampo nel buio

Il 2012 non inizia nel migliore dei modi per Vicenza e Reggina, che al “Menti” danno vita, si fa per dire, ad una gara da sbadigli. I padroni di casa si presentano con un 4-3-1-2, ma fanno grossa fatica ad innescare le punte Abbruscato e Paolucci.  Dall’altro lato, Breda sceglie il 3-5-2, offrendo a Nicolas Viola la chance di mostrare le proprie qualità non più da regista, ma da mezzala sinistra.

Già dopo un quarto d’ora si perde il conto dei lanci lunghi. Ad un breve avvio in cui gli uomini di Cagni non approfittano di qualche errore in disimpegno dei calabresi, fanno seguito i tentativi di Rizzato e compagni di sfondare sulla fascia sinistra, ma i traversoni sono quasi sempre imprecisi. Il primo tempo non vede alcun tiro in porta da ambo i lati, e l’occasione più pericolosa è rappresentata da un sinistro dell’ex Castiglia che si perde di poco a lato.

All’intervallo, tra i biancorossi entra il brevilineo Maiorino al posto dell’evanescente Paolucci. Il cambio serve a dare brio nei minuti iniziali della ripresa, ma il primo grosso pericolo lo crea la Reggina: lancio in verticale di Viola, che premia lo scatto di Campagnacci, ma l’attaccante si coordina male ed il suo destro finisce a lato. Qualche fiammata del Vicenza crea l’illusione di una partita che può diventare avvincente, ma si torna presto sui binari della prima frazione.

Cenere e carbone sarebbero state molto più gradite dello spettacolo offerto da Vicenza e Reggina per l’Epifania. Lo scialbo 0-0 è frutto della totale mancanza di idee, oltre che di un eccessivo difensivismo dei due allenatori. I veneti si mantengono in linea di galleggiamento tra zona play-off e play-out, mentre gli amaranto resistono miracolosamente al sesto posto, nonostante manchino l’appuntamento coi tre punti da ben sei partite, ma registrano l’aggancio a quota 31 da parte del Varese.

Paolo Ficara