Livorno, sindaco Cosimi: “E’ il momento di parlare in modo chiaro, prendo le chiavi ma non la società”

Cosimi in tribuna al "Picchi"

“Siccome non c’entro niente, io le piglio pure le chiavi, però sarà il caso di ragionare in termini di grande concretezza”.
Queste le parole decise del sindaco di Livorno Alessandro Cosimi dopo essere stato chiamato in causa dal patron del Livorno Calcio, Spinelli, nella conferenza stampa “fiume” di quest’ultimo, tenuta mercoledì scorso a Genova. “Intanto lavoriamo, ma non è detto che lo compri il Comune, per essere chiari – ha aggiunto il sindaco – Vorrei che si chiarisse che anche qui ci vuole un aiuto serio. Il presidente Spinelli – ha proseguito il sindaco – nei confronti del quale non solo ho stima, ma che ha fatto per noi cose che non ha fatto nessuno e questo non va dimenticato, però è un uomo che ha momenti di pousse anche emotiva”.
Cosimi ha poi negato il paragone tra il Livorno Calcio e altre storie “sportive” finite male in città, come quelle delle squadre di basket e pallavolo. Un eventuale coinvolgimento di soggetti privati potrebbe comunque migliorare le cose per la squadra di calcio amaranto: “Si può fare in tanti modi – ha proseguito Cosimi – si può prendere un grande giocatore e chiedergli di essere garante; si può prendere un grande professionista e fargli fare il presidente; si può prendere un grande commercialista e fargli fare i conti e magari mettere i soldi senza apparire: se il problema è di non disturbare perchè magari si sentono giustamente preoccupati del clima, possono mettere i soldi e magari non apparire”.
Il sindaco garantisce l’anonimato perché sottolinea: “Questa storia delle chiavi mi ricorda un pò l’altra volta (maggio 2008), quando trovai il compratore, cominciò la trattativa e poi perché non si misero d’accordo la colpa ricadde sul sindaco”.

Cosimi ha comunque detto ai giornalisti che è fissato un appuntamento, il 4 gennaio, per discutere della situazione tra istituzioni locali e vertici societari del Livorno Calcio.

Lorenzo Marrucci