Pescara, Presidente Sebastiani:”Per la Serie A c’è ancora tanto da sudare”

Zdenek Zeman

 

Il Presidente del Pescara Andrea Sebastiani ha rilasciato un interessante intervista al quotidiano ”Il Corriere dello Sport” dove parla della stagione della sua squdra, oltre a vari temi di attualità come il calcioscommesse. Eccone alcuni passaggi:”Nonostante il grande risultato di prestigio contro la Sampdoria, per la Serie A ci sarà ancora tanto da sudare, siamo solo a metà campionato. Questa stagione non pensavamo che potesse svilupparsi in questo modo, pensavamo ad una crescita rispetto allo scorso anno, ma per ora stiamo viaggiando a un ritmo superiore rispetto alle attese. Zeman? Ha riacceso la luce nella città e nella passione per la squadra. Non si respirava questa atmosfera in città dai tempi di Galeone. Qualcuno dice che stiamo valorizzando giocatori di altre squadre? Non è del tutto vero, solo Insigne e in parte Pinsoglio, su cui abbiamo il diritto a un premio di valorizzazione da parte della Juve, lo sono, mentre su Immobile abbiamo il diritto di riscatto della metà, Romagnoli e Brosco li abbiamo in comproprietà e i vari Balzano, Verratti, Soddimo, Giacomelli e Capuano sono tutti nostri. Quindi queste illazioni sono false. Capuano e Verratti per il momento sono incedibili, è vero che abbimo avuto delle richieste per loro e anche i due Manchester li seguono, ma per ora non se ne fa nulla. Per il rinnovo di Zeman ci sarà tempo, lui ha bisogno di essere lasciato in pace per lavorare tranquillo, quando sarà il momento giusto lo faremo. Io sono vicepresidente della Lega di Serie B e mi sono lamentato degli arbitri perchè, a prescindere da qualsiasi incarico, ci dev’essere una maggiore attenzione per tutti. Col Presidente Abodi i rapporti sono ottimi, è un gran lavoratore che ci mette anima e corpo per far crescere questo campionato di Serie Bwin. Calcioscommesse? Storia triste che purtroppo infanga il mondo del pallone. Non è facile dover fermare qualcosa di più grande di noi e che riguarda un vizio difficile da reprimere, ma bisogna cercare di farlo”.

di Marco Orrù